7 aprile – Sabato Santo – In attesa della risurrezione
Mia forza e mio canto è il Signore; egli è stato la mia salvezza (Is 12, 2).
• O Padre onnipotente… tu sei quel Dio eterno e incomprensibile, il quale, essendo morto il genere umano per la miseria della sua fragilità, mosso solo dall’amore e da pietà clementissima, hai mandato a noi il vero Dio e Signor nostro Cristo Gesù tuo Figliolo, vestito della nostra carne mortale. Ed hai voluto che non venisse con diletti e pompe di questo mondo transitorio, ma con angustia, povertà e tormenti, sapendo e facendo la tua volontà per la nostra redenzione…
E tu Gesù Cristo, Redentore nostro… hai punito le nostre iniquità e la disobbedienza di Adamo sopra il corpo tuo, essendo obbediente fino all’obbrobriosa morte della croce. Sulla croce, amore dolce Gesù, … soddisfacesti per noi e insieme riparasti la ingiuria del Padre sopra te medesimo.
Peccavi Domine, miserere mei. Da qualunque lato io mi volgo, trovo ineffabile amore: e non mi posso scusare di non amare, perché tu solo, Dio e Uomo, sei colui che amasti me senza essere amato da me; infatti io non ero, e tu mi facesti. Tutto ciò ch’io voglio amare, io trovo in te… Se voglio amare Dio, ho la tua ineffabile Deità; se voglio amare l’uomo, tu sei uomo…; se voglio amare il Signore, tu hai pagato il prezzo del Sangue tuo, traendoci dalla servitù del peccato. Tu sei Signore, Padre e Fratello nostro per la benignità tua e smisurata carità.
(S. Caterina da Siena, Preghiere ed Elevazioni p 23.17‑18).
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• O Dio, a noi che per mezzo del mistero pasquale siamo stati sepolti con Cristo nel battesimo, concedi di camminare con lui in novità di vita. Accetta perciò la rinnovazione delle nostre promesse battesimali, con le quali un giorno rinunciammo a Satana e alle sue opere e ora di nuovo promettiamo di servirti fedelmente nella santa Chiesa cattolica.
O Dio onnipotente, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, il quale ci ha concesso il perdono dei peccati e ci ha rigenerato nell’acqua e nello Spirito Santo, custodiscici con la sua grazia per la vita eterna.
(cf Messale Romano, Veglia pasquale).
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da “Intimità divina”
Roma 1992