5 aprile– Giovedì Santo – La cena del Signore
Come ricambierò il Signore per tutte le grazie che mi ha fatte? Alzerò il calice della salvezza, invocherò il nome del Signore (Salmo 116, 12 13)
• O buon Gesù, per eccitarci all’amore prendesti la risoluzione di rimanére sempre fra noi… Eppure prevedevi fin d’allora la sorte che avresti incontrato fra gli uomini, i disonori. e gli oltraggi che vi avresti sofferto. 0 Eterno Padre, come hai potuto permettere che il Figlio tuo rimanesse sempre in mezzo a noi per soffrire ogni giorno nuovo genere di strapazzi? 0 mio Dio! Che eccesso d’amore in quel Figlio! E che eccesso pure in’ quel Padre!
O Eterno Padre, perché hai voluto che tuo Figlio fosse un giorno in balìa di gente sì perversa come noi? È possibile che la tua tenerezza permetta che sia esposto ogni giorno a tanti maltrattamenti? Possibile che ogni nostro bene ci debba sempre venire a sue spese? Non vi dev’essere alcuno che prenda le difese di questo mansuetissimo Agnello?
O Padre santo che sei nei cieli,… se il tuo divin Figlio non ha nulla tralasciato per dare a noi, poveri peccatori, un dono così grande come quello della SS.ma Eucaristia, non permettere, o misericordiosissimo Signore, che venga trattato così male! Egli si è lasciato fra noi in un modo così ammirabile da potertelo noi offrire in sacrificio quante volte vogliamo. Ebbene, per questo augustissimo sacrificio, si arresti finalmente la marea dei peccati e delle irriverenze che si commettono fin là dove questo SS.mo Sacramento risiede.
(cf S. Teresa di Gesù, Cammino 33, 2‑4; 35, 3)
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• Sia lode a te, Padre santo, per Cristo nostro Signore. Egli, sacerdote vero ed eterno, istituì il rito del sacrificio perenne; a te per primo si offrì vittima di salvezza e comandò a noi di perpetuare l’offerta in sua memoria. Mangiando la sua carne per noi immolata siamo fortificati e bevendo il suo sangue sparso per noi siamo purificati.
Concedici, o Padre, che da questo grande mistero attingiamo la pienezza della carità e della vita.
(cf Messale Romano, Prefazio e Colletta)
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• Gesù, vieni, ho i piedi sporchi. Per me, fatti servo. Versa l’acqua nel bacile; vieni, lavami i piedi. Lo so, è temerario quello che ti dico, ma temo la minaccia delle tue parole: « Se non ti laverò i piedi, non avrai parte con me ». Lavami dunque i piedi, perché abbia parte con te. Ma che dico, lavami i piedi? Questo l’ha potuto dire Pietro che aveva bisogno di aver lavati solo i piedi, perché era tutto puro. Io piuttosto, una volta lavato, ho bisogno di quel battesimo di cui tu, o Signore, dici: «quanto a me, con un altro battesimo debbo essere battezzato ».
(Origene, da Preghiere dei primi cristiani 63)
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da “Intimità divina”
Roma 1992