9 marzo – Quar.17 – La vigna del Signore
Lava, o Signore, tutta la mia iniquità; mondami dal mio peccato
(Salmo 51, 4).
· Vieni, o Gesù Signore! Estirpa ogni scandalo da questo tuo regno che è l’anima mia e regna in essa, ché ne hai il diritto.
Ecco, vien fuori l’avarizia e reclama un posto in me; la boria e vuol dominarmi; la superbia e vuol essere regina; la lussuria e grida: qui comando io; l’ambizione, la maldicenza, l’invidia, la rabbia s’azzuffano dentro di me per vedere a chi io darò la preferenza.
Da parte mia faccio quanto posso per resistere, lotto finché ho fiato; invoco te Gesù, mio Signore, mi difendo per te perché riconosco di appartenerti. Voglio che tu sia il mio Dio e il mio Signore e grido: Non ho altro re all’infuori del Signore Gesù!Vieni dunque, o Signore, disperdi con la tua potenza questi nemici e regnerai in me, perché sei tu il mio Re e il mio Dio.
(S. Bernardo, Super « Missus » 4,2)
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· Tu sei ricco di grazia e di misericordia, purifichi tutti i peccatori dalle loro colpe. Purificami con l’issopo, abbi pietà di me! Fammi grazia nella tua misericordia, come al pubblicano e alla peccatrice. O Cristo, che togli ai peccatori le colpe, e accogli tutti coloro che fanno penitenza, Redentore del genere umano, salvami nella tua misericordia…
I miei peccati mi hanno schiacciato al suolo e mi hanno buttato giù dall’altezza in cui stavo. Sono precipitato nella mia rovina come in un abisso.
Chi potrà rendermi la mia prima bellezza, al di fuori di te, o Creatore sapientissimo che mi hai plasmato fin dall’origine a tua immagine e somiglianza? Di mia volontà sono divenuto complice del demonio e schiavo del peccato. Liberami, Signore, nella tua misericordia, abbi pietà di me!…
Ho sentito la tua grazia dire ai peccatori: Chiamate e vi sentirò, bussate e vi aprirò. Io chiamo come la peccatrice del Vangelo, supplico come il pubblicano e come il figliol prodigo. Ho peccato contro il cielo e contro di te.
O Salvatore, libera anche l’anima mia dal peccato, perché le mie colpe hanno suscitato la tua collera; abbi pietà di me nella tua misericordia.
(Inno di penitenza, da Preghiere dei primi cristiani 274)
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da “Intimità divina”
Roma 1992