3 marzo – Quar.11– Obbedirai alla sua voce
Beati, o Signore, quelli che osservano le tue leggi e ti cercano con tutto il cuore (Salmo 119, 2).
• Ti ringrazio, o Signore, con rettitudine di cuore mentre apprendo i decreti della tua giustizia. Custodirò i tuoi statuti; non mi abbandonare troppo a lungo.
Come manterrò puro il mio cammino? Comportandomi secondo la tua parola… Con le mie labbra ripeto.tutti i decreti da te proferiti. Seguendo,i tuoi insegnamenti gioisco come lo farei per tutte le ricchezze…
Ecco, io anelo i tuoi precetti, rendimi la vita nella tua giustizia. Vengano a me le tue grazie, o Signore, la tua salvezza secondo la tua promessa.
Saprò rispondere a chi mi vitupera, perché confido nella tua parola…
Custodirò sempre la tua legge in eterno e continuamente. Camminerò con franchezza, perché ricerco i tuoi precetti.
(Salmo 119, 7‑9.13‑14.40‑45).
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· Ecco quale deve essere l’unico scopo di tutti i nostri pensieri, delle azioni, dei desideri e delle nostre preghiere: dare gusto a te, o Signore; questo deve essere il nostro cammino della perfezione: seguire la tela volontà. Tu vuoi che ognuno di noi ti ami con tutto il cuore…
Ti ama con tutto il cuore chi ti ripete con verità quello che ti disse l’Apostolo: Signore, che vuoi che io faccia? (At 22, 10). Signore, fammi sapere quel che vuoi da me, ché io tutto voglio farlo. E fammi intendere che quando voglio ciò che tu vuoi, allora voglio il mio maggior bene perché certamente tu non vuoi che il meglio per me…
Dio mio, sii dunque tu l’unico Signore del mio cuore: possiedilo tutto; e l’anima mia solo te ami, a te solo obbedisca e cerchi di piacere… Gesù mio, ti dono interamente il mio cuore e tutta la mia volontà. Un tempo essa ti è stata ribelle, ma ora tutta te la consacro… Disponi di me e delle cose mie come ti piace; tutto accetto e in tutto mi rassegno.
O amore degno d’infinito amore, tu mi hai amato fino a morire per me; io ti amo con tutto il cuore, ti amo più di me stesso e nelle tue mani abbandono l’anima mia.
(S. Alfonso de Liguori, Pratica di amar Gesù C. 13, p 161.177).
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da “Intimità divina”
Roma 1992
