26 febbraio – Quar.5 – Tentati nel deserto della vita.
Che io ti serva, o Dio, con buona coscienza, in virtù della risurrezione
di Gesù Cristo (1 Pt 3, 21).
• O Signore Gesù, che sul limitare della tua vita pubblica ti ritirasti nel deserto, attrai tutti gli uomini al raccoglimento che è inizio di conversione e di salute. Staccato dalla casa di Nazaret e dalla dolcissima Madre tua, tu volesti provare la solitudine, il sonno, la fame; e al tentatore che ti proponeva la prova dei miracoli, tu rispondesti con la fermezza della eterna parola, che è prodigio della grazia celeste. (Tempo di Quaresima)
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• O Signore! non permettere, non permettere che accorriamo alle fontane dissipate (Gr 2, 13 ), né che imitiamo il servo infedele, la vergine stolta; non permettere che il godimento dei beni della terra renda insensibile il nostro cuore al lamento dei poveri, degli ammalati, dei bimbi orfani, e degli innumerevoli fratelli nostri che tuttora mancano del, minimo necessario per mangiare, per ricoprire le ignude membra, per radunare la famiglia sotto un solo tetto.
(Giovanni XXIII, Breviario p 91.)
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• O Gesù, noi crediamo all’amore, alla tua bontà; crediamo che tu sei il nostro Salvatore, che tu puoi ciò che ad altri è precluso, irrealizzabile. Noi crediamo che tu sei la luce, la verità, la vita; abbiamo un solo desiderio: rimanere uniti con te; ed essere non solo cristiani di nome, bensì cristiani convinti, apostoli, zelanti.
(Paolo VI, Insegnamenti v 4, p 1023).
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da “Intimità divina”
Roma 1992