11 febbraio = L’Eucaristia.
Per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo ( Pregh. Euc. II).
• Padre nostro, come questo pane spezzato era sparso sui colli e raccolto è diventato una cosa sola, così si raccolga la tua Chiesa dai confini della terra nel tuo regno: perché tua è la gloria e la potenza per mezzo di Gesù Cristo nei secoli.
Ti ringraziamo, o Padre santo, per il tuo santo nome, che hai fatto abitare nei nostri cuori, e per la sapienza, la fede, l’immortalità che ci hai fatto svelare da Gesù Cristo tuo servo…
Tu, Signore onnipotente, hai creato tutte le cose a gloria del tuo nome e hai dato ai figli degli uomini cibo e bevanda perché ti lodino; ma a noi hai fatto la grazia di un cibo e di una bevanda spirituale e della vita eterna per opera di Gesù il servo tuo…
Ricordati, o Signore, della tua Chiesa, liberala da tutti i mali, rendila perfetta nel tuo amore, riuniscila dai quattro venti santificata, nel tuo regno che per lei hai preparato.
(Didachè, 9 . 10 ‑ I Padri Apostolici p 35‑6).
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• Un solo pane, un solo corpo siamo noi, anche se siamo molti.
Oh, grande mistero d’amore! grande simbolo di unità! grande legame di carità!
Chi vuol vivere, ha dove vivere, e ha di che vivere. Mi avvicinerò e crederò, mi incorporerò per essere vivificato.
Che io non fugga l’unione con gli altri membri, non sia un membro corrotto che meriti di essere tagliato, non sia un membro difforme di cui il corpo debba vergognarsi; ma sia un membro bello, composto, sano, mi unisca al corpo e viva di te e per te, o Dio; mi affaticherò ora sulla terra, ma per regnare poi in cielo.
Fa’, o Signore, che io sia inebriato dall’opulenza della tua casa e dammi da bere al torrente delle tue delizie. Perché presso di te è la fonte della vita.
Non fuori di te, ma dentro, presso di te è la sorgente della vita. Qui voglio entrare per vivere; non devo credere di bastare a me stesso, perché perirei; non credo di potermi saziare da solo perché morrei d’inedia, ma devo accostare la bocca proprio a quella fonte ove l’acqua non viene mai meno.
(S. Agostino, In Gv 26, 13; 25, 17).
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da “Intimità divina”
Roma 1992