6 novembre = Come il Buon Pastore
O Gesù, pastore e custode delle anime nostre, fa’ che io possa seguire le tue orme (1 Pt 2, 21.25).
• Ti chiedo, o mio Dio, di far nascere in me per i poveri e per i peccatori una grande compassione che è la base della carità; senza questa compassione spirituale non potrò fare nulla. Suscita in me questa divina carità, affinché possa andare incontro alle miserie del prossimo e dire come te, o Gesù: « Venite a me, e vi ristorerò ».
Fa’ che ti imiti nella tua bontà per i fanciulli, chiamandoli a te e dando loro speciali dimostrazioni di tenerezza e di affetto. Voglio far loro da padre e da madre, occupandomene con sincero affetto, per guadagnare le loro anime a te…
Imprimi nel mio cuore questa tua parola, o Maestro divino: « Amo meglio la misericordia che il sacrificio », e insegnami a guadagnare i cuori con l’amore e non con la rigidezza e con la severità…
Aiutami a non rifiutare mai di rendere un servizio a chicchessia, con gioia e letizia, ritenendomi per carità come servitore di tutti. Voglio prendere per divisa questa tua parola: « Prendete e mangiate » , considerandomi come un pane spirituale che deve nutrire tutti, con la parola, con l’esempio e con l’abnegazione.
A. Chevhier, Il vero discepolo di Cristo p 274‑5
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• Tu, o Cristo, hai voluto il sacerdote riconciliatore, intercessore; egli è stato consacrato per questo: pregare per il mondo al fine di unirlo a Dio, offrire il sacrificio di riconciliazione, offrire se stesso con te Vittima, perdonare ai peccatori nel tuo nome. Fino a quale punto deve essere rivestito della tua carità! Tu vuoi che il cuore del tuo sacerdote sia un cuore divorato, bruciato, assetato, sofferente, tormentato, frantumato, vittima; un cuore magnanimo, tenero, che compatisce…
Provo un vero tormento: o Amore, tu non sei amato! Ci sarebbe tanto da fare! Vorrei essere dovunque, gridare al mondo il tuo amore, essere soprattutto io stesso l’immagine tua… O Signore, tu non mi impedirai di conquistare a te i miei fratelli.
P. Lyonnet, Scritti spirituali p 127‑8.
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da “Intimità divina”
Roma 1992