3 novembre = Debitori del Vangelo
Che la mia fede e il mio apostolato non si basino su sapienza umana, ma su Gesù Cristo, e lui crocifisso (1 Cor 2, 2).
• O Cristo, aiutami a dare te alle anime, a dare il tuo Vangelo, i tesori della tua grazia, la presenza tua e del tuo Spirito Santo nell’anima, la preghiera interiore, la pace e l’onnipotenza dell’unione divina… Tu mi hai costituito ministro del Vangelo per predicare il Vangelo cioè il mistero cristiano, il commercio diretto e vivente della SS. Trinità con l’umanità…
Aiutami a tenere la mente e il cuore dei fedeli a contatto con te, o Cristo, Re, Sacerdote, Capo della Chiesa; con il tuo Spirito, scrutatore e rivelatore delle profondità di Dio, e per mezzo tuo, con la SS. Trinità. Voglio . nutrirmi della parola rivelatrice in un commercio assiduo coi Libri sacri…
Fammi comprendere che non è l’ingegno né la cultura profana a .disporre. al mistero della tua grazia, ma lo spogliamento di sé, la semplicità, lo spirito di preghiera e di abbandono.
Forma in me, o Signore, un’anima infantile, leale, fiduciosa e docile. Che io sappia dare, nel mio ministero pastorale, il posto più importante allo studio e allo spirito di orazione, perché non posso dare se non ciò che ho.
Fa’ che io sia penetrato sempre più intimamente dal tuo soffio interiore, che sia sempre più attento alle ispirazioni e all’opera dello Spirito Santo in me; allora la mia fede si rischiarerà, il mio zelo diverrà più apostolico, la mia parola più comunicativa e dubiterò meno dell’efficacia della mia missione.
(D. Mercier, La vita interiore 6, p 517 . 520‑1)
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• La via nella quale troviamo la nostra salvezza sei tu, o Cristo Gesù, sommo Sacerdote delle nostre offerte, nostro protettore, aiuto per la nostra debolezza. Per te noi fissiamo il nostro sguardo nell’alto dei cieli; per te contempliamo come in uno specchio la sembianza immacolata e sublime di Dio; per te si sono aperti gli occhi del nostro cuore; per te la nostra intelligenza, prima ottusa e ottenebrata, rifiorisce alla sua luce mirabile.
È per mezzo tuo che il Padrone sovrano vuole farci gustare la scienza immortale.
(S. Clemente Romano, Prima lettera di Corinti 36)
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da “Intimità divina”
Roma 1992