28 ottobre = Rabbunì, che io veda – XXX dom. TO
Chi ti segue, Signore, avrà la luce della vita (Gv 8, 12).
• Signore, abbi pietà anche di me e concedimi di vincere le ombre del mio vivere per vedere con gli occhi della fede, le possibilità luminose di grazia che ci sono nel mio cammino. Alzandomi con prontezza ascolterò la tua voce apportatrice di luce e di speranza. (Lucia Giallorenzo).
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• O Dio, tu che offri la luce corporea agli occhi del corpo, non potrai offrire ai puri di cuore la luce inestinguibile che rimane intatta e che in nessun modo vien meno?…
« Presso di te è la fonte della vita e nella tua luce vedremo la luce »… O Verbo, tu sei la fonte e insieme la luce: sei fonte per chi ha sete, luce per chi è cieco. Fa’ che i miei occhi si aprano per vedere la luce, che si spalanchi la bocca del mio cuore per bere alla fonte; bevo ciò che vedo e ascolto. Mio Dio, tu sei tutto per me, sei tutto quello che amo… Tu sei tutto per me: se ho fame sei il mio pane, se ho sete sei la mia acqua, se sono nelle tenebre sei la mia luce perché rimani incorruttibile, se sono nudo tu sei per me la veste d’immortalità, quando ciò che è corruttibile rivestirà l’incorruttibilità e ciò che è mortale rivestirà l’immortalità.
(S. Agostino, In Io 13, 5)
• Signore Gesù, ponimi le mani sugli occhi affinché incominci a guardare non le cose che si vedono, ma quelle che non si vedono. Aprimi gli occhi, perché non si afflssino nel presente ma nel futuro; rendi limpido lo sguardo del cuore che contempla Dio in ispirito.
(Origene, da Preghiere dei primi cristiani, 55).
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da “Intimità divina”
Roma 1992