26 settembre = Lo Spirito di verità
O Spirito di verità, introducimi nella pienezza della verità (Gv 16, 13).
• Fa’, o Signore, che progrediamo nella carità riversata nei nostri cuori dallo Spirito Santo che ci è stato donato, in modo che fervorosi nello spirito e innamorati delle realtà spirituali possiamo conoscere, non mediante segni che si. mostrino agli occhi del corpo né mediante suoni che si facciano sentire alle orecchie del corpo, ma con lo sguardo e l’udito interiore, la luce spirituale e la voce spirituale che gli uomini carnali non sono in condizione di portare.
Non si può infatti amare ciò che si ignora del tutto. Ma quando si ama ciò che in qualche modo si conosce, in virtù di questo amore si riesce a conoscerlo meglio e più profondamente. Concedimi dunque, Signore, di progredire nella carità che riversa in me lo Spirito Santo, ed egli mi insegnerà tutta la verità… « Guidami, Signore, nella tua via, e camminerò nella tua verità ».
Sei tu, o Spirito Santo, di cui adesso abbiamo ricevuto il pegno, a garantire che noi perverremo a quella pienezza di cui parla l’Apostolo: « Allora vedremo faccia a faccia »… « Ora conosco solo in parte, allora conoscerò anch’io come sono conosciuto » … O Spirito d’amore, riversa sempre più la carità nei nostri cuori, affinché possiamo pervenire alla conoscenza di tutta la verità.
S. Agostino, In Io 96, 4‑5.
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• O Spirito Santo, tu abiti, col Padre e col Figlio, nel nostro intimo e lo vivifichi; siamo il tuo tempio… La tua scuola è interiore, tu ti fai sentire nell’intimo… Chi può parlare in questo intimo nostro, se non Colui che lo riempie e che opera in esso per volgerlo dove vuole? Chi se non Dio? O Spirito Santo, tu sei Dio e operi da Dio quando parli e ti fai sentire nelle più intime profondità del cuore dell’uomo…
A te sono riservate le verità più sublimi e nascoste, a te è pure riservato di accrescere le nostre forze per rendercene capaci… Tu sei quello Spirito che fai i profeti, che li ispiri nel loro interno, che scopri loro l’avvenire perché sai tutto, anche ciò che è maggiormente riservato a Dio… Tu non hai udito altri che il Figlio di Dio, hai udito ciò che hai ricevuto nella tua eterna processione, come il Figlio ha udito ciò che ha ricevuto nella sua eterna nascita.
(J. B. Bossuet, Meditazioni sul Vangelo Il, 72, v 2, p 376‑8).
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da “Intimità divina”
Roma 1992