Preghiere 260

16 settembre = Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire – XXIV Dom. TO
Il Signore mi assiste, per questo non resto confuso (Is 50, 7).

• Ti glorifichiamo, Padre, perché Gesù ci ha insegnato la strada che, mediante l’abnegazione, porta alla vita. Con il suo esempio ci ha indicato la via ardua della sequela; lui che è stato il primo nel dare la vita per guadagnarla definitivamente. Ti chiediamo, Signore, di far nostri i suoi criteri e i suoi atteggiamenti per liberarci del nostro egoismo, e comprendere che la vera libertà è la capacità di amare gli altri, dimenticando noi stessi.  (Filippo Rappa, ssp.)

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• O figli di Dio, trasformiamoci insieme nel Dio Uomo passionato, che ci mostrò tanto amore da morire per noi in modo sì ignominioso e doloroso e amaro. E solo per l’amore che portò a noi!
O Dio Uomo, fa’ che possiamo considerare quanto tu ci amasti puramente e fedelmente; senza misura, offrendo interamente te stesso per nostro amore. Questa purezza di amore e fedeltà umilissima, tu vuoi che ti sia in qualche modo corrisposta dai tuoi figli. Rendici dunque costanti a te fedelissimo.
O Dio Uomo, che hai conosciuto tutti i tormenti, tu ci amasti di amore tutto puro, schietto e fedele e ci hai resa chiarissima testimonianza con la tua nascita, con la tua vita e la tua morte. Ma per la nostra infedeltà dimentichiamo che per noi nascesti povero, nel dolore e nel disprezzo. E la tua morte, pure tanto misera e bassa, sommamente dolorosa, vilipesa e ignominiosa, non ci fa continuamente morti del tutto.
Chi di noi corrisponde a così fedele e divina fedeltà con una pur piccola ma viva e continua fede? Purtroppo ognuno di noi, quasi non lo riconoscesse stretto dovere, è pronto a gettare indietro ogni peso. O Dio Uomo penato, che tanto ci fosti fedele, dacci di essere tutti fedeli a te.
cf B. Angela da Foligno, Il libro della B. Angela 11, p 125‑6

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Amato mio Redentore, tu ti sei sacrificato fino alla morte per ottenermi il perdono! Cosa potrò fare per esserti grato? Tu mi hai quasi obbligato ad amarti, ed io sarei davvero ingrato nei tuoi confronti se non ti amassi con tutto il mio cuore. Tu mi hai donato la tua vita divina: io, povero peccatore, ti dono la mia (S. Alfonso).