7 settembre = Forti e magnanimi
Spero in te, Signore! Sia saldo il mio cuore; spero in te (Salmo 27, 14).
• O mio Dio, che cosa fa chi non si consuma tutto per te? E quanto io sono lontana, quanto ‑ sì, lo posso ripetere mille volte ‑ quanto sono lontana dal far questo! E non è questo un motivo… che mi deve indurre a non voler più vivere, dato che non vivo secondo il molto che ti devo?
Quante imperfezioni in me! Quanta rilassatezza nel tuo servizio! Molte volte per non sentirmi con tante miserie, vorrei essere priva di sentimento! Rimediaci tu che lo puoi!
O Signore, quanto poco facciamo per te! A meno che non vogliamo stimare per effetti di grandi virtù e mortificazione certi piccoli atti, simili a granelli di sale, senza peso e volume, che un uccellino può portar via nel becco.
È una miseria dar peso a certi sacrifici che si fanno per te, anche se numerosi! Eppure io faccio così, dimenticandomi ad ogni istante il molto che ricevo da te. Non dico già che nella tua grande misericordia tu non stimi molto anche questi piccoli atti: io però non vorrei tenerli in alcun conto e neppure accorgermi di farli, perché cose da nulla.
Perdonami, mio Dio, né volermene fare una colpa. Giacché non ti servo in niente, bisogna bene che mi consoli con qualche piccolo servizio, certa che se ti servissi in più grandi, non farei conto di questi miseri nonnulla. Felice chi ti serve con grandi opere! Se il desiderio e l’invidia che ne ho valessero qualche cosa, non sarei certo fra le ultime nel contentarti. Ma non sono buona a nulla, Signore! Dammi un po’ di forza tu che tanto mi ami! (Vita 39, 6 . 13).
• Oh, possente amor di Dio! Come è vero che l’amante non trova nulla d’impossibile! Felice l’anima che ha ottenuto 1a tua pace, o mio Dio! Ella domina i pericoli e le sofferenze del mondo, e nulla l’impaurisce allorché si tratta di servire uno Sposo e un Signore così buono (Pensieri 3, 4).
(S. Teresa di Gesù).
_______________
da “Intimità divina”
Roma 1992