4 settembre = Per la conquista del regno
Sei tu, Signore, che mi cingi di forza che rendi irreprensibile la mia via (Salmo 18, 33).
• Signore, rendimi possibile con la tua grazia ciò che a me sembra impossibile per natura. Tu sai che io valgo poco a soffrire e mi abbatto appena una difficoltà insorge. Per la gloria del tuo nome mi divenga amabile e desiderabile qualunque prova di tribolazione, poiché il patire e l’essere perseguitato per amor tuo è di grande utilità.
Vedi, Signore, la mia debolezza e fragilità che in ogni occasione ti si rivelano… Oh, almeno tu potentissimo Dio…, guarda le fatiche e le afflizioni del tuo servo e assistilo in ogni cosa che sia per intraprendere. Rendimi forte con la tua fortezza celeste, affinché in me non predomini il vecchio uomo con la sua misera carne non del tutto sottomessa allo spirito; contro di essa occorrerà lottare finché dura questa misera vita.
Imitazione di Cristo 111, 19, 5; 20, 2‑3
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• Signore, Dio degli eserciti, che ci hai detto nel tuo Vangelo: « Non sono venuto a portare la pace ma la spada », armami per la lotta; io brucio dal desiderio di combattere per la tua gloria; ma, te ne scongiuro, fortifica il mio coraggio! Potrò allora esclamare con il santo re Davide: « Tu solo sei il mio scudo; tu, o Signore, addestri le mie mani alla guerra ».
Mio Diletto, comprendo a quale combattimento mi destini; non lotterò sui campi di battaglia! … La mia spada non è altro che l’amore, con essa « io caccerò lo straniero dal regno ». Ti farò proclamare re delle anime che rifiutano di sottomettersi alla tua divina potenza (Preghiere 12).
Che grazia, mio Dio, quando al mattino non ci sentiamo un briciolo di coraggio, un briciolo di forza per praticare la virtù! Allora è il momento di mettere la scure alla radice dell’albero… L’amore può fare tutto: le cose più impossibili non rappresentano per esso nessuna difficoltà. O Gesù, tu non guardi tanto alla grandezza delle azioni e neppure alla loro difficoltà, quanto all’amore da cui esse scaturiscono (Lettere 39)
(S. Teresa di G. B.)
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da “Intimità divina”
Roma 1992