Preghiere 203


21 luglio – Chi crede ha la vita eterna
La vita eterna è conoscere te, unico vero Dio (Gv 17, 3).

• O Signore, io comincerò dalla fede per giungere alla visione: sono per via che corro in cerca della patria. Durante il cammino dice l’anima mia : davanti a te è ogni mio desiderio, e non è nascosto a te il mio gemito. Ma nella patria ,non vi sarà più bisogno di pregare, sì soltanto di lodare, perché ivi non manca nulla. Qui credo, e là vedrò; qui spero, e là possederò; qui chiedo, e là riceverò! (Sr 159, 1).
Ora bado alle cose che vedo e credo quelle che non vedo. Tu, o Signore, non mi hai abbandonato chiamandomi a credere; sebbene tu mi comandi di credere ciò che non posso vedere, non mi hai però lasciato senza veder cose che mi aiutano a credere quanto non vedo… Se mi era impossibile vedere la tua divinità, io potevo ben vedere la tua umanità; ed ecco che tu ti sei fatto uomo, affinché in una stessa persona io avessi e un oggetto di visione e un oggetto di fede (Sr 126, 5).
(S. Agostino)

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• O fede di Cristo, mio Sposo, mi rivolgo a te come a colei che rinchiude e copre la bella immagine del mio Diletto. Tu sei pura, forte, chiara, limpida da errori; sei fonte da cui emanano le acque di ogni bene spirituale. Per questo tu, o Cristo, nel colloquio con la Samaritana la chiamasti fonte, affermando che in coloro che avrebbero creduto in te sarebbe sgorgata una fonte le cui acque sarebbero salite fino alla vita eterna (cf Cantico 12, 1‑3).
Soltanto tu, o fede, sei il mezzo prossimo e proporzionato per l’unione dell’anima con Dio, poiché vi è tanta somiglianza fra te e Dio da non esservi altra diversità all’infuori di quella che può intercorrere fra il vedere e il credere in lui. Infatti, essendo Dio infinito, tu ce lo proponi infinito; essendo Uno e Trino, ce lo presenti sotto questo aspetto, e come egli è tenebra per l’intelletto, così anche tu accechi e offuschi questa nostra facoltà. In tal modo, solo per mezzo tuo Dio si manifesta all’anima nella luce divina, la quale sorpassa ogni intelletto. Accresci dunque, Signore, la mia fede, perché quanto più intensa sarà la fede che possederò, tanto maggiormente sarò unito a te (Salita II, 9, 1).
(S. Giovanni della Croce)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Quanto è più grande l'amore di un'anima verso Gesù Cristo tanto è più ferma la sua fede. Il buon Ladrone, vedendo il Redentore che stava sulla Croce morendo senza aver fatto male, e pativa con tanta pazienza, cominciò ad amarlo; preso da questo amore e illuminato poi dalla divina luce, credè essere Egli veramente il Figlio di Dio, e quindi Lo pregò di ricordarsi di lui quando fosse giunto al suo regno (S.Alfonso).