29 giugno – Santi Pietro e Paolo
Il Signore mi libererà da ogni male e mi salverà nel suo regno eterno (2 Tm 4, 18).
• Quali grazie vi renderemo, o beati Apostoli, per tante fatiche che avete sostenuto per noi? Mi ricordo di te, o Pietro, e ne rimango stupito; mi ricordo di te, o Paolo, e… mi struggo in lacrime. Non so che dire, non so proferire parola contemplando le vostre sofferenze. Quante prigioni avete santíficato! quante catene avete onorato! quanti tormenti sostenuto! quante maledizioni tollerate! come avete portato lontano il Cristo! come avete allietate le Chiese con la vostra predicazione!
Le vostre lingue sono strumenti benedetti: le vostre membra sono state coperte di sangue per la Chiesa. Voi avete imitato Cristo in tutto! …
Godi, o Pietro, cui fu concesso di assaporare il legno della croce di Cristo. E a somiglianza del Maestro tu volesti essere crocifisso, ma non diritto come Cristo Signore, bensì con la testa verso terra, quasi per incamminarti dalla terra al cielo. Beati i chiodi che hanno trapassato membra sì sante. Tu con ogni fiducia rimettesti l’anima tua nelle mani del Signore, tu che servisti assiduamente lui, la Chiesa sua sposa, tu che, il più fedele di tutti gli Apostoli. amasti il Signore con tutto l’ardore del tuo spirito.
Godi anche tu, o beato Paolo, che avesti recisa la testa dalla spada e le cui virtù non si possono spiegare con parole. Quale spada poté mai trapassare la santa tua gola, questo strumento del Signore, ammirato dal cielo e riverito dalla terra?… Questa spada sia per me come una corona, e i chiodi di Pietro come gemme incastonate in un diadema.
(S. Giovanni Crisostomo, Sermone da Metafraste [MG 59, 494])
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• O somma e ineffabile Deità, io ho peccato e non sono degna di pregarti, ma tu sei potente a farmi degna; punisci, Signor mio, i miei peccati e non guardare alle mie miserie. Un corpo ho, il quale ti rendo e offro: ecco la carne, ecco il sangue…
Se è tua volontà, fa’ tritare fossa e le midolla mie per il Vicario tuo in terra, sposo unico della sposa tua, per il quale io ti prego che ti degni di esaudirmi… Dagli un cuore nuovo, che di continuo cresca in grazia, un cuore forte a drizzare il vessillo della santissima croce, per rendere gli infedeli partecipi come noi del frutto della passione, del sangue dell’ Unigenito Figliolo tuo, Agnello immacolato.
(S. Caterina da Siena, Preghiere ed Elevazioni p 20)
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da “Intimità divina”
Roma 1992