Giovedì – Umile di cuore
O Gesù, umile di cuore, insegnami a umiliarmi « sotto la potente mano di Dio » (1 Pt 5, 6)
• O divino Gesù, che hai dimenticato te stesso fino ad accettare di essere umiliato e disprezzato da tutti, di essere giudicato e condannato dagli uomini e di morire vergognosamente sulla croce, come posso, io che voglio essere tuo discepolo e che ho promesso di seguirti, avere una condotta così diversa e così opposta alla tua,… occuparmi soltanto di me stesso e ricercarmi in tutte le mie azioni?
Come posso essere così suscettibile, così geloso, così difficile a sopportare i piccoli difetti negli altri, quando ne sono pieno io stesso? Che mi vergogni, o mio Dio, di essere così lontano da te e di vivere in una maniera così poco conforme alla tua dottrina e ai tuoi esempi!
Concedimi, o Gesù, per intercessione della santa Vergine Maria così umile e così piccola ai suoi occhi, di non ricercarmi in nulla, di accettare tutto con umiltà e carità, di dimenticarmi, di non parlare mai di me stesso, di non occuparmi più di me, di non fare nessun conto di ciò che si potrà pensare o dire di me, di riporre in te solo tutta la mia fiducia, cercando di piacerti in tutto e non occupandomi affatto dei giudizi degli uomini, facendo tacere in me tutti questi pensieri contrari alla carità e all’umiltà cristiana.
(A. Chevrier, L’esprit et les vertus p 348)
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• O benignissimo Gesù, concedimi la tua grazia e fa’ che essa sia sempre con me, viva con me, con me perseveri fino alla fine.
Concedimi di poter sempre desiderare e volere solo ciò che a te è più gradito e più caro; la tua volontà sia la mia, la mia segua la tua e le si accordi completamente. II mio volere o non volere sia sempre uguale al tuo, Signore, in modo che io non possa desiderare o disprezzare se non ciò che tu vuoi o disprezzi.
Fa’ che io sia come morto a ogni cosa del mondo e che per amor tuo sopporti di essere ignorato o disprezzato da tutti nel mondo. Concedimi che sopra ogni cosa desiderabile, io riposi in te e che il mio cuore trovi quiete soltanto in te.
(Imitazione di Cristo III, 15, 3‑4).
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da “Intimità divina”
Roma 1992