Mercoledì – Mite di cuore
O Signore, infondi in me quello spirito di mitezza e di pace che è prezioso ai tuoi occhi (1Pt 3, 4)
• « Venite a me voi tutti che siete affaticati e stanchi » .
O Signore, siamo tutti affaticati perché siamo uomini mortali, fragili, infermi, portatori di vasi di terra che sono causa reciproca di mille ansietà. Ma se i vasi di carne ci tengono in angustie, fa’ che dilatiamo gli spazi della carità.
Perché dunque dici: venite a me voi tutti che siete affaticati, se non perché non ci affatichiamo di più? Infine, ecco subito la tua promessa: e io vi ristorerò.E aggiungi: prendete su di voi il mio giogo e imparate da me; non a fabbricare il mondo, non a creare tutto il visibile e l’invisibile, non a fare dei miracoli in questo mon do, né a risuscitare i morti, ma ad essere « dolci e umili di cuore ».
(cf S. Agostino, Sermo 69,1‑2)
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• O Cuore santissimo di Gesù, che tanto ami beneficare i poveri e istruire chi brama far profitto alla scuola del tuo santo amore, m’inviti continuamente a essere, come te, dolce e umile di cuore.
Fa’ che mi persuada che per guadagnare la tua amicizia e per diventare tua vera discepola, non posso fare nulla di meglio che cercare di essere veramente dolce e umile.
Concedimi dunque quella vera umiltà che mi tenga sottomessa a tutti, che mi faccia sopportare in silenzio le piccole umiliazioni, anzi che me le faccia accettare di buona voglia, con serenità, senza scuse, senza lamenti, considerando che ne merito assai di più e di maggiori.
O Gesù, permettimi di entrare nel tuo Cuore come in una scuola. Che in questa scuola io impari la scienza dei santi, la scienza del puro amore. O Maestro buono, che io ascolti con attenzione la tua voce che mi dice: imparate da me che sono dolce e umile di cuore e troverete la vera quiete dell’anima.
(Cf S. Margherita M. Alacoque, La vita p 201‑2 .236).
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da “Intimità divina”
Roma 1992