14 giugno – Mistero d’amore
O Gesù, che io mangi di te e viva per te (Gv 6, 57).
• O Trinità eterna, Trinità eterna. O fuoco e abisso di carità. O pazzo della tua creatura! … Che utilità ti venne dalla nostra redenzione? Nessuna, poiché non hai bisogno di noi tu, che sei il Dio nostro. A chi venne questa utilità? Solamente all’uomo.
O inestimabile carità; come tu ti desti tutto Dio e tutto uomo a noi, così tutto ti lasciasti in cibo, affinché, mentre siamo pellegrini in questa vita, non veniamo meno per la fatica, ma siamo fortificati per te, cibo celestiale.
O uomo, che ti ha lasciato il Dio tuo? Ti ha lasciato tutto sé, tutto Dio, e tutto uomo, velato sottó quella bianchezza del pane. O fuoco d’amore, non bastava la creazione che ci avevi dato ad immagine e similitudine tua, e averci ricreati per la grazia nel sangue del tuo Figliolo, senza darci in cibo tutto te. Dio. essenza divina?
Chi ti ha costretto? Non altro che la carità tua, sì come pazzo d’amore che tu sei.
(S. Caterina da Siena, Pregbiere ed Elevazioni p 39‑40)
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• Signore delle potenze… a te offriamo questo sacrificio vivente, questa oblazione incruenta, a te offriamo questo pane, figura del Corpo del tuo Figlio unico… Celebrando « la memoria della sua morte », offriamo questo pane e preghiamo: per questo sacrificio sii propizio a noi tutti, sii a noi propizio, o Dio di verità… E noi offriamo questo calice, figura del Sangue…
Dio di verità, venga il tuo santo Verbo su questo pane, perché il pane diventi il corpo del Verbo; e su questo calice, perché il calice diventi il sangue della verità. E fa’ che tutti coloro che si comunicano ricevano il rimedio di vita, per la guarigione da ogni infermità, per il consolidamento di ogni progresso e di ogni virtù, e non perché sia loro di condanna…
Rendici degni di questa comunione, Dio di verità, e da’ ai nostri corpi la castità, alle nostre anime l’intelligenza e la conoscenza; dacci la sapienza, Dio di misericordia, con la partecipazione al Corpo e al Sangue. Perché è tua la gloria e la potenza, per il tuo Figlio unico nello Spirito Santo, ora e in tutti i secoli dei secoli.
(S. Serapione, da Preghiere dei primi cristiani 191; 192)
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da “Intimità divina”
Roma 1992