1 giugno – Il voto di castità
Che io possa comprendere, o Signore, il privilegio della castità perfetta per la quale l’uomo si dona a te con cuore indiviso (1 Cor 7, 32.34).
• Innalzo i miei voti a te, o Padre di grazia, e rendo infiniti ringraziamenti al tuo amore perché nelle vergini vediamo rivivere quaggiù quella vita angelica che avevamo perduta nel paradiso terrestre. E che cosa potevi fare di più per accendere il desiderio della verginità, per avvalorarne la virtù, per celebrarne la gloria, che nascere da una Vergine? (Educazione delle Vergini 17, 104).
Ed ora, o Signore, ti prego di vegliare ogni giorno sopra queste [… vergini] in ciascuna delle quali si consacra a te un tempio vivente… Salga a te, in odore di soavità, ogni sacrificio che con viva fede e sincera pietà ti verrà offerto in questo tempio. E come tu guardi a quell’ Ostia santa per la quale viene tolto il peccato dal mondo, guarda anche a queste vittime di castità. Proteggile con il tuo continuo aiuto affinché ti siano ostie accette e gradite. Degnati di conservare integro il loro spirito, illibato il loro animo e il loro corpo fino alla venuta di nostro Signore Gesù Cristo Figlio tuo (Esortazione alla verginità 14, 94).
(S. Ambrogio)
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• Ecco io vengo a te che ho amato, nel quale ho creduto, a te cui ho donato il mio affetto. Ti seguirò dovunque andrai…, Gesù mio.
Mi avvicino a te, Dio mio, fuoco consumatore! Con l’ardente fiamma del tuo amore distruggi me, piccolo atomo; assorbimi in te. Vengo a te, mia dolce luce. Fa’ risplendere il tuo volto sopra di me, affinché alla tua presenza le mie tenebre si cambino in luce meridiana. Vengo a te, beatissima unione. Fammi una cosa sola con te, nell’unità di un amore vero.
Che cosa vi può essere ormai di comune tra me e il mondo, mio caro Gesù, se perfino nel cielo io non voglio altro all’infuori di te? Te solo amo e desidero; di te solo ho fame e sete; in te mi consumo, mio diletto! … A te si rivolge il mio cuore e ti dice: tu sei il mio prezioso tesoro, la mia sola e vera gioia, l’ottima mia parte, l’unico amore e il desiderio dell’anima mia.
S. Geltrude, Esercizi 4, p 126‑130. 146
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da “Intimità divina”
Roma 1992