3 maggio – Tempo Pasquale 26 – Madre di Dio
Tu sei beata, o Vergine Maria: hai portato il Creatore del mondo; hai generato chi ti ha creata, rimanendo vergine in eterno » (MR, Messa B. V. M.2).
• Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te; non solo è con te Iddio Figlio a cui dai il tuo sangue, ma anche Iddio Spirito Santo, per opera del quale tu concepisci, Iddio Padre che dall’eternità ha generato quel che tu concepisci.
È con te il Padre che fa tuo il Figlio suo; è con te il Figlio che volendo compiere un prodigioso mistero, si nasconde nel seno tuo materno, senza violarne l’integrità verginale; è con te lo Spirito Santo che insieme al Padre e al Figlio ti santifica. Iddio è con te, veramente.
« Tu sei benedetta fra le donne… e benedetto il frutto del tuo seno ». Il frutto del tuo seno è benedetto, o Vergine, non perché tu sei benedetta, ma tu sei benedetta perché egli ti ha prevenuta con la dolcezza delle sue benedizioni.
È davvero benedetto il frutto del tuo seno perché in lui sono benedette tutte le genti: dalla pienezza di lui tu pure hai ricevuto con gli altri, sebbene in maniera diversa dagli altri.
(S. Bernardo, Super « Missus » 3, 4 . 5)
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• Se io riguardo in te, Maria, veggo che la mano dello Spirito Santo ha scritta in te la Trinità, formando in te il Verbo incarnato, Unigenito Figliolo di Dio. Ci scrisse la sapienza del Padre, cioè il Verbo: ci ha scritto la potenza perché fu potente a fare questo mistero;, e ci ha scritto la clemenza dello Spirito Santo, ché solo per grazia e clemenza divina fu ordinato e compiuto tanto mistero…
O Maria, io veggo il Verbo dato a te, essere in te…
In te ancora, o Maria, si mostra la fortezza e libertà dell’uomo; perché dopo la deliberazione di tanto e sì grande consiglio, è mandato a te l’angelo ad annunciarti il mistero del consiglio divino e cercare la volontà tua; e non discese nel tuo grembo il Figliolo di Dio, prima che tu consentissi con la volontà tua.
Aspettava alla porta della tua volontà che tu gli aprissi; ché voleva venire in te; e giammai vi sarebbe entrato se tu non gli avessi aperto dicendo: « Ecco l’ancella del Signore; sia fatto a me secondo la parola tua ».
(S. Caterina da Siena, Preghiere ed Elevazioni p 119.121‑2).
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da “Intimità divina”
Roma 1992