28 aprile – Tempo Pasquale 21 –Attenzione amorosa a Dio
Manda, o Signore, la tua luce e la tua grazia; esse mi guidino (S143, 3)
• Il tuo tesoro, Dio mio, è come un oceano infinito e noi ci contentiamo di una breve onda di devozione che può durare un momento; ciechi come siamo, ti leghiamo le mani e impediamo l’abbondanza delle tue grazie. Ma quando tu trovi un’anima penetrata di fede viva, la ricolmi di grazie, come un torrente che, costretto a forza nel suo alveo, avendo trovato un’uscita, vi si riversa con impeto, vastamente.
O Signore, fa’ che io mi occupi di tenermi sempre alla tua santa presenza, mantenendomi in essa mediante una semplice attenzione e uno sguardo amoroso…, in un colloquio muto e segreto della mia anima con te. O Signore ti contemplo come mio Padre, presente nel mio cuore; ed ivi ti adoro… tenendo il mio spirito alla tua santa presenza e richiamandolo tutte le volte che lo sorprendo distratto.
(Lorenzo della Risurrezione, La presenza di Dio p 35.46.62).
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• O Signore, che io non mi attacchi a niente, né a gusto sia sensibile che spirituale, né ad operazione alcuna; fa’ che il mio spirito sia completamente libero da ogni cosa per perseverare in quel profondo silenzio necessario per un intimo e delicato ascolto della tua parola, poiché tu parli al cuore nella solitudine, in somma pace e tranquillità.
(cf S. Giovanni della Croce, Fiamma 3, 45).
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• Con un abbandono audace voglio continuare a fissarti, o Signore, mio Sole divino.
Niente mi fa paura, né vento, né pioggia, e se nuvole pesanti ti nascondono al mio sguardo, non cambierò posto; so che di là delle nubi tu splendi sempre e che la tua luce non si offuscherà nemmeno per un attimo.
Se tu rimani sordo al lamento della tua creatura, se rimani velato, ebbene, io accetto di essere intirizzita di freddo e mi rallegro ancora di questa sofferenza.
Il mio cuore resta in pace e continua il suo ufficio di amore.
(cf S. Teresa di Gesù B., ,Scritto Autobiografico B 2660.262).
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da “Intimità divina”
Roma 1992