19 aprile – Tempo di Pasqua 12 – L’acqua viva
Come una cerva brama le correnti d’acqua, così l’ anima mia brama te, Dio mio (Salmo 42, 2).
• Come una cerva brama le correnti d’acqua, così l’anima mia brama te, Dio mio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente, quando andrò a vedere il volto di Dio?…
Perché ti abbatti anima mia, perché gemi su di me? Spera in Dio, perché ancora io lo loderò, salvezza del mio volto e Dio mio. L’anima mia vien meno in me, per questo mi ricordo di te…
O Signore, tu comandi alla tua bontà giorno e notte. Canta con me la preghiera in onore a te, Dio della mia vita.
(Salmo 42, 2‑3 .6‑7 .9)
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• O Signore, tu inviti tutti… e dici: « Io vi darò da bere ».
La tua bontà è così grande che non impedisci ad alcuno di attingere a questa fonte di vita. Sii sempre benedetto! Con quanta ragione avresti potuto impedirlo a me!… No, non ne allontani nessuno, tanto vero che non proibisti a me di continuare a bere quando cominciai, né permettesti ‘che mi cacciassero nel profondo. Anzi gridi a gran voce chiamando tutti.
O Signore, la grazia più grande che tu possa fare a un’anima quando ti degni di dissetarla, è di lasciarla ancora assetata: più beve e più desidera di bere (Cammino 19, 15; 20, 1‑2; 19, 2 ).
Vita che vivifichi ogni essere, non voler negarmi quest’acqua dolcissima che prometti a chi la brama. Signore, io la bramo, io te la chiedo, io vengo a te. Non nasconderti a me, o Signore. Tu conosci il mio bisogno e sai che quest’acqua è l’unico rimedio per l’anima da te ferita…
O sorgenti vive zampillanti dalle piaghe del mio Dio, con che abbondanza scaturite per essere il nostro sostentamento! E con che sicurezza camminerà tra i pericoli di questa vita chi saprà abbeverarsi a questo divino liquore! (Esclamazioni 9, 2.)
S. Teresa di Gesù.
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da “Intimità divina”
Roma 1992