Preghiere 101


 10 aprile – Tempo di Pasqua 3 – Messaggeri del Risorto
La mia anima anela al Signore; egli è mio aiuto e mio scudo (Salmo 33, 20).

Donna, perché piangi, chi cerchi? Colui che cerchi è con te, e non lo sai? Possiedi la vera, eterna felicità e piangi? Hai dentro di te quello che cerchi al di fuori. E veramente stai fuori, piangendo vicino a una tomba.
[Ma Cristo ti dice: ] Il tuo cuore è il mio sepolcro: io non vi riposo morto, ma vivo in eterno. La tua anima è il mio giardino… Il tuo pianto, il tuo amore e il tuo desiderio sono opera mia: tu mi possiedi dentro di te senza saperlo, perciò mi cerchi al di fuori. Allora ti apparirò all’esterno, per riportarti nel tuo intimo e farti trovare nell’interno quello che cerchi fuori.
Maria, io ti conosco per nome, tu impara a conoscermi per fede…
Non toccarmi… perché non sono ancora asceso al Padre: tu non hai ancora creduto che io sono eguale, coeterno e consustanziale al Padre. Credi dunque questo e sarà come se mi avessi toccato. Tu vedi l’uomo, perciò non credi, perché non si. crede quello che si vede. Dio non lo vedi: credi e lo vedrai.
(S. Bernardo (attribuito), In pass. et resurrect. Domini 15, 38)

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• O Cristo risorto per la gloria del Padre, fa’ che cominci a vivere una vita nuova. Come tu ti liberasti dalle fasce e uscisti dal .sepolcro vivo e glorioso, così io mi liberi dalle passioni e abitudini cattive per vivere una vita di grazia perfetta.
O Gesù, trionfatore glorioso, rendimi partecipe della tua passione perché lo sia della tua risurrezione.
Che io risusciti con te, non come risuscitò Lazzaro né come risuscitarono altri per tornare di nuovo a morire, ma come risuscitasti tu: fa’ che io riprenda nuova vita per non morire mai più con la morte del peccato.
(cf L. Da Ponte, Meditazioni V, 2, 4)

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Gesù mio, dopo i miei peccati io ero incapace di placare la giustizia divina, e tu l’hai placata per me con la tua morte. Quale ingratitudine sarebbe la mia, se mi scordassi di questa tua misericordia! Non voglio dimenticarmene mai, anzi voglio sempre ringraziarti ed esserti grato, amandoti e facendo la tua volontà. Soccorrimi con la grazia, che mi hai meritato con tanto dolore. Ti amo, Gesù, speranza mia (S.Alfonso).