10. Preghiera per i fratelli Ebrei
Il loro rifiuto ha favorito la salvezza nostra e degli altri popoli.
Signore, ti chiedo di approfondire
il mio amore
e interessamento
al punto che, anch’io possa sentire
una grande tristezza
e una sofferenza continua del cuore,
per i miei fratelli, miei consanguinei,
gli ebrei.
Essi sono israeliti, e
a loro appartiene l’adozione a figli,
il dono della legge,
il culto e le promesse;
appartengono a essi i patriarchi,
e dalla loro razza, sul piano umano,.
tu stesso provieni, Cristo,
che sei Dio su tutti,
benedetto per sempre.
Essi sono in tutto e per tutto
miei fratelli.
Il desiderio del mio cuore
e la mia preghiera a tuo Padre per loro
è che essi siano salvati.
Nutrono una passione per te, Padre,
ma è una passione cieca.
Perché, ignorando la giustizia
che viene da lui,
e cercando di giustificarsi da soli,
non si sono sottomessi
alla tua rivelazione.
Ma nel tuo piano eterno, Signore,
non c’è
differenza tra ebreo e greco;
sei lo stesso Signore per tutti,
immensamente generoso
verso chiunque ti invoca.
Ma come gli uomini
potranno invocarti
se non ti hanno creduto?
E come potranno crederti
se di te non hanno mai
sentito realmente parlare?
Ora mi chiedo:
tuo Padre ha dunque respinto
il suo popolo?
Assolutamente no.
Mi chiedo ancora:
forse che essi inciamparono
e son caduti
per sempre?
Assolutamente no.
Ma il loro capitombolo
ha favorito la salvezza
degli altri popoli,
la nostra.
Signore insegnaci la gratitudine
per quanto abbiamo ereditato da loro.
E aiutaci a capire che se il loro crollo
ha già arricchito il mondo,
e il loro fallimento
ha avvantaggiato gli altri popoli,
quanto di più significherà
il compimento totale del volere divino
da parte loro
quando essi saranno riuniti alla loro
e nostra Chiesa!
Alcuni rami sono stati recisi,
e io, pollone d’oleastro,
sono stato innestato al loro posto
per assorbire la ricchezza dell’ulivo.
Ma non posso menar vanto
nei confronti dei rami,
pretendendo di essermela guadagnata
o meritata, la fede,
che invece mi è stata donata.
Signore, aiutami a ricordare
che non sono io che porto la radice,
ma è la radice che porta me.
La bontà di tuo Padre verso di me
dipende dalla mia fedeltà
alla sua bontà;
altrimenti anch’io sarò reciso:
Ed è così, mi hai detto, per gli ebrei:
se non si intestardiranno
nella loro incredulità,
saranno innestati anch’essi,
perché tu, Padre,
puoi innestarli nuovamente.
Se io, pollone d’olivastro,
sono stato innestato
contro ogni regola,
su un olivo coltivato,
quanto di più queste marze
della stessa forza
saranno reinnestate
sul fusto del proprio olivo!
E credo che con l’arrivo
della bella stagione
tuo Padre si riprenderà
il popolo eletto;
ma non prima che tutti i popoli
saranno entrati nella salvezza.
Allora l’intero Israele sarà salvato.
Signore, accelera quanto più puoi
il giorno del compimento.
(Lettera ai Romani, cap. 9,2-26)
Signore insegnaci la gratitudine per quanto abbiamo ereditato dai nostri fratelli Ebrei. Il tuo volere divino su di loro si compirà quando essi saranno riuniti alla loro e nostra Chiesa!
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Paul Hilsdale
Nel Signore Gesù – Preghiere dalle lettere di Paolo
ed. 2004
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