4 Quaresima, lunedì – Gioia e dolore
O Signore, che io soffra con te per essere con te glorificato (Rm 8, 17).
• Signore, mio Dio, a te ho gridato e tu mi hai guarito. Signore, hai fatto risalire la mia anima dagli inferi; mi hai reso la vita a differenza di quanti discendono nella fossa. Inneggiate al Signore, o suoi fedeli; celebrate il suo santo ricordo, perché momentanea è la sua ira, la sua benevolenza dura una vita. Alla sera c’è pianto, al mattino giubilo…
Ascolta, Signore, e abbi pietà di me; Signore, sii il mio aiuto: Hai cambiato il mio cordoglio in festa; hai sciolto la mia veste di lutto e mi hai cinto di allegria. Perciò ti inneggerà la mia gloria e non tacerà! Signore, mio Dio, ti loderò in eterno. (Salmo 30, 2‑6.11‑13).
• Emmanuele,, Dio con noi… sei disceso per essere vicino a chi ha il cuore colmo di dolore, per essere con noi nell’angustia. Verrà il giorno in cui, rapiti sulle nubi, verremo incontro a te e così saremo sempre con te, purché adesso ci preoccupiamo di averti con noi come compagno di strada, che ci restituirà la nostra patria celeste, o piuttosto come via, tu che allora sarai la patria stessa.
È bene per me, Signore, essere nell’angustia, purché tu sia con me; lo preferisco al regnare senza di te, all’essere senza di te nei piaceri, senza di te nella gloria. È meglio per me stringermi a te nell’angustia, averti con me nel crogiolo della prova, che essere senza di te sia pure in cielo. Chi altri infatti c’è per me nel cielo? Fuori di te che cosa posso desiderare sulla terra? (S172, 25). L’oro è provato nella fornace, e i giusti nella tentazione dell’angustia. Qui, Signore, qui tu sei con loro; qui tu sei presente in, mezzo a quelli che si radunano nel tuo nome..:
Perché abbiamo paura, perché esitiamo, perché cerchiamo di sfuggire a questo crogiolo? È vero, il fuoco infuria; ma tu, Signore, sei con noi nell’angustia. Se tu sei per noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8, 31). E se tu ci liberi, chi ci rapirà dalla tua mano? Chi potrà strapparci dalla tua mano? Infine, se tu ci dai gloria, chi potrà gettarci nell’ignominia?
(S. Bernardo, In Psalmum «Qui babitat » 17, 4).
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da “Intimità divina”
Roma 1992