Pregare sempre 70_14

1 Quaresima, martedì Parole potenti
Signore, ascolta la mia preghiera, porgi orecchio alla mia supplica
(Salmo 143, 1).

Padre nostro che sei nei cieli!… Figliolo di Dio e mio Signore, quanti beni ci dai in questa prima parola! Ti abbassi fino a unirti a noi nelle nostre domande e renderti fratello di creature così misere e vili. Volendo che tuo Padre ci ritenga per figli, ci dai tutto quello che puoi; e siccome la tua parola non può mancare, obblighi tuo Padre ad esaudirci.
E questo non è poco per lui, perché in tal modo ci deve sopportare malgrado i nostri gravi peccati; perdonare come il figlio prodigo tutte le volte che torniamo ai suoi piedi; consolarci nei nostri dolori e procurarci da vivere, come si conviene a un buon Padre; anzi vincere in bontà tutti i padri del mondo come colui che è la perfezione di ogni bene; e infine renderci partecipi ed eredi con te di ogni sua ricchezza.

Perdona i nostri debiti come noi li perdoniamo ai nostri debitori… Una grazia così grande e importante, come il perdono che Dio deve accordare ai nostri peccati, meritevoli di fuoco eterno, è legata ad una condizione tanto semplice come quella di perdonare anche noi!…

Signore, io ho tanto poco da perdonare che tu mi devi perdonare gratuitamente! Come qui si manifesta la tua divina misericordia! …
Oh, quanto tu stimi la carità vicendevole! Infatti, o Gesù buono, potevi avanzare altre ragioni e dire: « Perdonaci, o Signore, perché facciamo molta penitenza, perché preghiamo molto, perché digiuniamo, perché abbiamo lasciato per te ogni cosa e ti amiamo assai ». Non hai neppure detto: « Perdonaci perché siamo’ disposti a sacrificare per te anche la vita » ed altre cose del genere, ma soltanto: Perdonaci perché perdoniamo. Credo che tu abbia posta questa condizione perché, sapendoci tanto attaccati ai brutti punti di onore, vedi che non vi è nulla di più difficile per noi che calpestarli; e poiché calpestandoli si rende al Padre un grandissimo sacrificio, tu glielo offri in nome nostro.
S. Teresa di Gesù, Cammino27, 2; 36, 2.7

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Eterno Padre, che per perdonarmi e salvarmi non hai risparmiato la morte al tuo diletto Figlio; per amore di questo Figlio, ti prego, perdonami e salvami. Creatore e Padre mio, tu non solo sei così pietoso ma sei ancora fedele: dunque concedimi quel che ti domando per amor di Gesù, il quale ci ha promesso che ci darai quanto ti cercheremo in nome suo (S. Alfonso).