Pregare sempre 69_14

1 Quaresima, lun. Non di solo pane
Le tue parole, o Signore, sono spirito e vita (Gv 6, 63).

• La tua legge, o Signore, è perfetta; ristora l’anima. La tua testimonianza è fedele; rende saggio il semplice. I tuoi precetti sono retti, rallegrano il cuore. Il tuo comando è limpido; illumina gli occhi. Il tuo timore è puro; persiste in eterno. Le tue decisioni sono veraci, tutte quante giuste, preferibili all’oro, all’oro più fino… Il tuo servo è illuminato da esse; nell’osservarle c’è un grande vantaggio…
Ti giungano gradite le parole della mia bocca e il meditare del mio cuore al tuo cospetto, o Signore, mio sostegno e Redentore.
(Salmo 19, 8‑12.15).

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• O carità, come sei buona e ricca, come sei potente! Non possiede nulla colui che non possiede te…
Tu, per vestire colui che è nudo, sei contenta di essere nuda. Per te la fame è sazietà, se un povero affamato ha mangiato il tuo pane; la tua ricchezza consiste nel destinare in misericordia tutto ciò che hai. Tu sola non sai che cosa sia farsi pregare.
Tu soccorri senza indugio gli oppressi, in qualsiasi bisogno si trovino, anche a tuo danno. Tu sei l’occhio dei ciechi, tu il piede degli zoppi, tu il fedelissimo scudo delle vedove. Tu per gli orfani adempi il compito dei genitori, e molto meglio di essi.
Tu non hai mai gli occhi asciutti, perché la misericordia o la gioia te lo impediscono. Tu ami i tuoi nemici con amore così grande, che nessuno potrebbe distinguere la differenza che c’è tra essi e coloro che ti sono cari.
(S. Zenone da Verona, De spe, fide et caricate, 9).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Ricordati, Gesù mio, ch’io sono una di quelle pecorelle che sei venuto a salvare sacrificando la tua vita divina. Io so che dopo avermi redento con la tua morte, non hai lasciato d’amarmi, ed ora hai per me lo stesso amore che, per tua bontà, mi portavi morendo per me. Non permettere ch’io viva più ingrato a temio Dio, che tanto meriti d’essere amato e tanto hai fatto per essere amato da me (S.Alfonso).