Tempo Ordinario 6a settimana, venerdì – Unzione degli Infermi.
“Per questa santa unzione e per la tua piissima misericordia, perdona, o Signore, tutte le mie colpe” (RR).
• Tu hai mitigato per noi il terrore della morte, Signore; hai fatto del termine della nostra vita il principio della vera vita. Fai riposare per un po’ di tempo i nostri corpi, solo per un po’ di tempo; poi li sveglierai con la tromba finale.
Ci affidi, perché ci conservi, alla terra plasmata dalle tue mani: le riprenderai i nostri resti mortali per cambiarli in bellezza immortale.
Per salvarci dalla maledizione del peccato, sei diventato per noi maledizione e peccato… Ci hai preparato la risurrezione, quando hai infranto le porte dell’inferno e hai annientato con la tua morte colui che aveva 1′ impero della morte.
A quelli che hanno paura hai dato il segno della Croce, per annientare l’avversario ed assicurarci la vita, o Dio eterno, al quale sono stata offerta fin dal seno di mia madre, o Dio che ho amato con tutte le mie forze…
Metti al mio fianco un angelo di luce, che mi conduca al luogo del refrigerio donde scaturisce la sorgente che disseta, presso i santi Padri, o Maestro… Tu hai reso il paradiso all’uomo che fu crocifisso con te e aveva implorato il perdono.
Anche di me ricordati nel tuo regno, perché con te sono crocifissa, perché ho martoriato la mia carne col tuo timore e tremato davanti al tuo giudizio. L’abisso non mi separi dai tuoi eletti! … Non rammentare più i miei peccati. Se ho mancato, nella debolezza della mia natura, in parola, in opera o in pensiero, perdonami poiché hai potere di rimettere i peccati sulla terra. Deponendo l’abito del corpo, la mia anima sia trovata senza colpa. Anzi di più: degnati di ricevere nelle tue mani 1’anima mia senza colpa e senza macchia come un’offerta gradita.
(S. Macrina, da Preghiere dei primi cristiani 258).
_______________
da “Intimità divina”
Roma 1992