Tempo Ordinario 6a settimana, domenica – Ma io vi dico…
«Avete udito che fu detto agli antichi… Ma io vi dico… » (Mt 5,17…).
• Seduti sulla santa montagna, ascoltiamo te, Maestro, che ci sveli in pienezza il volere di Dio. Tu ci insegni le vie del rispetto al fratello, che passano per il non giudizio, la pazienza, la comprensione, il perdono. Ci fai comprendere in quale purezza dobbiamo vivere l’amore, immenso dono insidiato dalla nostra sensualità. Ci ammonisci che il nostro linguaggio, per essere specchio della divina verità, deve essere alieno da ogni ambiguità. – Fa’ che rimaniamo sempre fedeli, Signore, al tuo sublime insegnamento.
(A. G.).
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• Ti ho cercato con tutto il cuore, o Signore; non farmi deviare dai tuoi comandamenti. Nel mio cuore ho riposto i tuoi detti per non peccare contro di te. Tu sei benedetto, Signore, insegnami i tuoi precetti (10‑12 ).
Apri i miei occhi e io considererò le meraviglie della tua legge… L’anima mia brama ardentemente i tuoi decreti in ogni momento (18‑20 ).
Ho scelto la via della fedeltà; ho preferito i tuoi decreti. Sono geloso dei tuoi insegnamenti, Signore; non permettere che resti confuso. Correrò per la via dei tuoi comandamenti, perché hai posto al largo il mio cuore (30‑32).
Lucerna per il mio piede è la tua parola, luce per il mio sentiero. Ho giurato, e lo manterrò, di osservare i tuoi giusti decreti (105‑106).
La mia lingua canterà la tua parola, perché i tuoi comandamenti sono giusti… Bramo da te la salvezza, Signore; la tua legge è la mia delizia (172.174 ).
(Salmo 119).
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• Oh quanto è dolce e desiderabile il giogo della legge impostaci da te, o Signore, che tanto ci ami e sei degno di amore!… Il cuore che ti ama, ama i tuoi comandamenti e quanto più richiedono cose difficili tanto più li trova dolci perché così ti compiace più perfettamente e ti rende maggiore onore. Canta con slancio inni di giubilo quando tu gli fai noti i tuoi precetti;… nulla gli dà tanta lena e tanto sollievo in questa vita mortale quanto l’amabile peso dei tuoi precetti.
S. Francesco di Sales, Il Teotimo VIII, 5, v 2, p 121‑2
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da “Intimità divina”
Roma 1992