31 dicembre = Verso l’eterno
Che io viva nell’attesa della beata speranza e della manifestazione del nostro Salvatore Gesù Cristo (Tt 2,13).
• O Signore, come han tardato i miei desideri ad accendersi, mentre tu tanto di buon’ora hai cominciato ad attirarmi ed a chiamarmi, affinché tutta mi occupassi di te! Ma forse che tu hai scacciato i miserabili? Forse che hai allontanato il povero mendico quando voleva avvicinarti? Hanno forse un limite le tue grandezze e la magnificenza delle tue opere, o Signore? Come ti è facile mostrarle ora nella tua serva, Dio mio e Misericordia mia! Tu sei potente, o gran Dio. E questo è il momento di far vedere se la mia anima s’inganna quando, pensando al tempo perduto, afferma che in un istante tu puoi farmelo riacquistare. Vaneggio, mi pare, perché, a quanto dicono, il tempo perduto non si riprende più.
Sia benedetto il mio Dio! Riconosco, Signore, la tua sovrana potenza. Sei potente: sì, lo sei veramente. E allora che v’è d’impossibile a chi tutto può?…
Sai bene, mio Dio, che, nonostante le mie grandi miserie, io non ho mai cessato di riconoscere la tua sovrana potenza e misericordia. Almeno in questo non ti ho offeso; e tu, Signore, tienine conto. Ricuperami, o mio Dio, il tempo che ho perduto, versando in me la tua grazia per il presente e per l’avvenire, affinché comparisca innanzi a te con la veste nuziale. Se lo vuoi, lo puoi.
S. Teresa di Gesù, Esclamazioni 4, 1‑2
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• Mio Dio, la mia vita intera è segnata di grazie e di favori concessi ad uno che ne è assolutamente indegno. Non ho bisogno di crederlo: lunga è la mia esperienza delle cure provvidenziali che tu mi hai prodigate. Anno per anno mi hai condotto innanzi, rimuovendo le insidie dal mio cammino, mi hai confortato, sollevato, diretto e sostenuto. Non abbandonarmi, Signore, quando le mie forze vengono meno!
Tu non mi abbandonerai: posso dunque tranquillamente confidare in te. Fino in fondo tu sarai leale con me, se anch’io, benché peccatore, saprò esserlo nei tuoi riguardi. Posso dunque riposare tranquillo fra le tue braccia e addormentarmi nel tuo grembo. Dammi soltanto e accrescimi quella sincerità verso di te che suggella il nostro patto scambievole ed è garanzia al mio cuore e alla mia coscienza che tu non ti dimenticherai ‘ di me, l’ultimo dei tuoi figli.
J. H. Newman, Maturità cristiana p 288
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da “Intimità divina”
Roma 1992