34ª settim. TO. – mercoledì – Mia porzione è Dio
Mia porzione in eterno è Dio (Sal 73,26)
• Com’è grande questa grazia [dell’unione con te], o mio Sposo! Com’è squisito il tuo convito! Com’è delizioso il vino che mi dai! Una goccia sola mi fa scordare ogni cosa, uscire dalle creature e da me stessa, rigettare i piaceri e le soddisfazioni che finora la mia sensibilità ha reclamato. Questa grazia è assai grande e io ne sono indegna… No, non è possibile, mi pare, mettere in confronto le bassezze della terra con queste delizie così soavi che nessuno può meritare, con questa strettissima unione con .te, Dio mio, con questa dilezione così ineffabilmente testimoniata e gustata (Pensieri sull’amore di Dio 4, 5‑6) .
• Oh, le tue misericordie, con quanta ragione dovrei io sempre cantarle! Signore, dammi di poterle cantare in eterno, giacché ti sei compiaciuto di prodigarmele con tanta munificenza… Io ne rimango trasecolata, tanto che le lodi mi sgorgano effusamente. Senza di te, o mio Bene, io non posso fare altro che sradicare di nuovo i fiori del strio giardino, e ricondurre questa mia terra miserabile allo ,stato di un letamaio come prima. Ma non permetterlo, o Signore. Non permettere che vada perduta quest’anima ,che, redenta un giorno con tanti tuoi dolori, hai poi riscattata tante altre volte (Vita 14, 20).
(S. Teresa di Gesù).
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• Non temo perché amo. E non solo amo, ma sono anche amata, perché se non fossi amata da te, o Verbo, non potrei amare… Non posso temere il tuo volto dal momento che ho sentito il tuo affetto… L’ho sentito perché tu, non solo mi hai cercata nello stato in cui ero, ma, amandomi, mi hai dato la certezza che mi avevi cercata.
Perché non ti risponderò cercandoti, come al tuo amore rispondo amandoti?… Il tuo Spirito, o Verbo, è tutto benignità, e dolcissime cose mi annunzia, assicurandomi e persuadendomi dello zelo e dell’amore tuo per me…
Felice la creatura che ha meritato di essere prevenuta ne1Ì’amore e benedetta da te, o Verbo, con tanta tenerezza! Felice quella a cui è stato concesso di sperimentare un abbraccio così soave!
Questo non è altro che amore santo e casto, dolce e delicato, amore tanto sereno quanto sincero, amore reciproco tutto intimo e forte, che congiunge due non in una sola carne ma in un solo spirito e fa che non siano più due ma uno, secondo la testimonianza dell’Apostolo: « Chi aderisce a Dio è un solo spirito con lui ».
(S. Bernardo, In Cantica Cant. 84, 6; 83, 6).
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da “Intimità divina”
Roma 1992