33ª settim. TO. – Venerdì – Dimora in Dio
Quanto a me, il mio bene è accostarmi a te, Dio mio (Sal 73, 28).
• Signore, ti partecipo la mia gioia e la mia fiducia tranquilla; sono sostenuto dal tuo amore, ad esso mi abbandono, mi dedico, in esso mi perdo… O amore immenso del mio Dio, come posso amarti di rimbalzo?… Io non ho da offrirti che i tuoi beni che dalle mie mani escono troppo sciupati e mutilati!…
O bontà, inesauribile tenerezza, o padre e madre insieme, o amore forte e tenero, delicato e personale, o amico fedele e gioioso, o sposo appassionato e geloso, o fratello che consigli e dirigi, o fiume profondo e calmo, fuoco che distrugge e luce che dà ogni luce, o Dio, o Padre` mio tutto, o Amore verso cui ritorno in fretta, o Amore, aspettami, eccomi!
Tutto è divino. Non c’è nulla di profano… Dio mio padre, Dio mio amico, tenerissimo e preveggente… Dio più dolce di mia madre.
(P. Lyonnet, Scritti spirituali p 162‑3)
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• Dammi te stesso, Dio mio, restituiscimi te stesso. lo ti amo. Se così è poco, fammi amare più forte. Non posso misurare per sapere quanto manca al mio amore perché basti a spingere la mia vita fra le tue braccia e di là non toglierla finché non ripari «al riparo del tuo volto». So questo soltanto: che tranne te, per me tutto è male, non solo fuori di me, ma anche in me stesso; e che ogni mia ricchezza, se non è il mio Dio, è povertà.
Il mio peso è il mio amore; esso mi porta dovunque mi porto. Il tuo dono, Signore, ci accende e ci porta verso l’alto. Noi ardiamo e ci muoviamo. Saliamo la salita del cuore… Del tuo fuoco, del tuo buon fuoco ardiamo e ci muoviamo, salendo verso la pace della Gerusalemme celeste.
(S. Agostino, Confessioni XIII, 8, 9; 9, 10)
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• Sei buono, o Signore, con l’anima che ti cerca. Come sarai allora con l’anima che ti trova? Ma proprio in éiò sta la meraviglia, che nessuno può cercarti se non colui che ti abbia già prima trovato. Tu vuoi dunque essere trovato per essere cercato, vuoi essere cercato per essere trovato ancora.
Sì, puoi ben essere cercato e trovato, ma non puoi essere prevenuto da noi. Anche se diciamo: « Al mattino la mia preghiera ti preverrà », non v’è dubbio che sarà tiepida ogni preghiera che non sia stata, a sua volta, prevenuta dalla tua ispirazione.
(S. Bernardo, De diligendo Deo 22)
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da “Intimità divina”
Roma 1992