32ª settim. TO. – Lunedì – Ti sposerò nella fedeltà
Signore, se non cerco altro che te, fa’ che ormai io ti trovi. (S. Agostino).
• Dio mio, com’è vero che sei un amico forte e generoso, che puoi tutto quello che vuoi e non lasci di amare chi ti ama! Tutte le creature ti lodino, o sovrano Signore del mondo! Si proclami dovunque che tu sei fedele con i tuoi amici!
Tutto manca, ma non tu, o Creatore di tutto, che mai lasci soffrire chi ti ama! Con quanta delicatezza, Signore, con che tenera attenzione li sai consolare! Felicissimo chi non ha amato che te!
Se provi i tuoi amanti con rigore, sembra, o mio Dio, che sia soltanto perché nell’eccesso dei loro patimenti si dimostri il maggior eccesso del tuo amore.
O Signore, perché non ho io altezza d’ingegno e di dottrina, perché non so fabbricare nuovi vocaboli per esaltare la magnificenza delle tue opere come io la sento? Mi manca tutto, o mio Dio!
Ma se tu non mi lasci, non mancherò io a te! Si alzino pure a perseguitarmi tutti i dotti del mondo, mi si levino contro tutte le creature, i demoni tutti mi tormentino, ma non mancarmi tu, o Signore, conoscendo già io per esperienza i vantaggi chesi ricavano dal porre in te ogni fiducia! …
(S. Teresa di Gesù, Vita 25, 17).
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• Finché la mia anima ha dei capricci estranei all’unione divina, delle fantasie di sì e di no, resto allo stato d’infanzia, non cammino a passi da gigante nell’amore, perché il tuo fuoco, o Signore, non ha ancora bruciato tutta la scoria, l’oro non è puro, sono ancora cercatrice di me stessà; tu, o mio Dio, non hai consumato tutta la mia ostilità a te.
Ma quando… avrai consumato ogni amore vizioso, ogni dolore vizioso, ogni viziosa paura, allora l’amore sarà perfetto e l’anello d’oro della nostra alleanza sarà più largo del cielo e della terra.
(Elisabetta della Trinità, 1 Ritiro 2, 2)
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da “Intimità divina”
Roma 1992