30ª settim. TO. – Domenica – Amerai Dio e il tuo prossimo
Ti amo, Signore, mia forza… mio liberatore » (Sl 18, 2-3).
• Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza, la carità, e affinché otteniamo ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che tu comandi.
Messale Romano, Colletta
• «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?» (Mt 22,36). Vi è un’unica Legge: l’amore poiché Dio è amore e ci chiede di amare! Signore Gesù insegnaci a rispettare la tua Legge; fa’ che impariamo ad amare te, ad amarci per amare veramente, senza paure, senza egoismi, con fiducia e gioia, chi percorre le nostre strade di questa vita terrena per una vita eterna che tu stesso ci prepari. (Letizia Battaglino).
• O Signore, fa’ che per amarti con tutto il cuore mi impegni con tutte le mie forze a osservare il tuo comandamento,… poiché chi non ama il suo prossimo in verità disprezza il tuo comandamento e chi disprezza il tuo comandamento disprezza te che ne sei l’autore…
Ma chi mai degli uomini ha potuto o potrà osservare tale comandamento? Chi mai ha amato il suo prossimo come tu, o Cristo, i tuoi Apostoli?… Se non posso stare al passo con te, fa’ almeno che segua da lontano le tue orme. Se non sono in grado di amare il prossimo più di me stesso ‑ come hai fatto tu morendo per la salvezza dell’umanità ‑ almeno concedimi di amarlo come me stesso, facendo agli altri quello che vorrei fosse fatto a me… e guardandomi bene dal fare quello che non vorrei fosse fatto a me.
Fa’ che ami il prossimo in modo che in lui non ami altri che te; amandolo così, adempirò il tuo comandamento. Tu stesso infatti vuoi essere il movente di questo amore… Se invece amerò il prossimo soltanto per se stesso, la mia non sarà vera carità…
O carità, amore immenso che abbraccia cielo e terra; carità, amore invincibile… Carità, vincolo indissolubile di amore e di pace… Fa’, o Signore, che regni tra di noi questa regina delle virtù, allora tutti, grandi e piccoli, conosceranno certamente che siamo veri tuoi discepoli.
(Oglerio, Sermo 5, 1.3‑6).
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da “Intimità divina”
Roma 1992