28ª settim. TO. – Giovedì – Sentire con Cristo
O Cristo Gesù, crea in me sentimenti simili ai tuoi (Fil 2, 5).
• O Signore, tu ti chini su di noi con tutta la tua carità, di giorno e di notte, per comunicarci, infonderci la tua vita divina allo scopo di trasformarci in creature deificate che ti riflettano dovunque.
Quale potenza esercita sulle anime l’apostolo che resta sempre unito alla sorgente delle acque vive! Allora la sua anima può traboccare e riversare tutt’intorno la vita senza vuotarsi mai perché comunica con l’Infinito…
Dal fondo della mia solitudine…, voglio essere apostola…, voglio lavorare per la tua gloria, mio Dio, e per questo occorre che sia tutta piena di te… Fa’ che mi lasci invadere dalla tua linfa divina; sii la vita della mia vita, l’anima della mia anima e concedimi di restare consapevolmente, giorno e notte, sotto la tua azione divina.
(Elisabetta della Trinità, Lettere 171)
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• O Gesù, la vista del sangue prezioso che sgorga dalle tue ferite mi colpisce profondamente, e provo un dolore grande pensando che quel sangue cade a terra senza che alcuno si dia premura di raccoglierlo. Voglio tenermi in ispirito ai piedi della croce per ricevere questa divina rugiada, per spargerla poi sulle anime.
O Gesù, il tuo grido sulla croce mi echeggia continuamente nel cuore: « Ho sete! ». Queste parole accendono in me un ardore sconosciuto e vivissimo. Voglio darti da bere, o mio Amato, e mi sento io stessa divorata dalla sete delle anime. Mi attirano le anime dei grandi peccatori e brucio dal desiderio di strapparle alle fiamme eterne.
Il mio desiderio di salvarti anime, o Gesù, cresce di giorno in giorno; mi pare di udirti ripetermi come alla Samaritana: « Dammi da bere ». Che meraviglioso scambio di amore! Alle anime do il tuo sangue, a te offro quelle anime stesse rinfrescate dalla tua divina rugiada. Spero così di dissetarti, o mio Gesù, e più ti do da bere, più cresce la sete della mia povera anima; ma proprio questa sete ardente che tu mi dai è la bevanda più deliziosa del tuo amore.
(cf S. Teresa di Gesù B., Scritto Autobiografico A 134.136)
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da “Intimità divina”
Roma 1992