Pregare sempre 286

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28ª settim. Tempo Ord. – Domenica – I dieci lebbrosi
Gesù maestro, abbi pietà di noi!… Alzati, la tua fede ti ha salvato! (Lc 17,12.19).

• I lebbrosi hanno ricevuto, come noi, l’immagine di Dio e forse la conservano meglio di noi; hanno rivestito lo stesso Cristo e, per la loro fede, hanno ricevuto come noi il pegno dello Spirito. Anche per loro Cristo è morto e con lui anche loro risorgeranno. Con lui soffrono per essere con lui glorificati. (Gregorio Nazianzeno, L’amore per i poveri. A cura L. Gambero).

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• Cantate al Signore un cantico nuovo, perché ha compiuto prodigi. Vittoria gli ha dato la sua destra e il suo santo braccio. II Signore ha manifestato la sua salvezza; agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia. Si è ricordato della sua grazia e della sua fedeltà per la casa di Israele.
Tutte le estremità della terra hanno contemplato la , salvezza del nostro Dio. Acclamate il Signore, tutta la terra; giubilate, esultate e inneggiate.
Salmo 98, 1‑4

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• Con colui che soffriva terribilmente nel corpo a causa della lebbra, io ti supplico per l’angoscia della mia anima: « Signore, se tu vuoi puoi guarirmi! ». Con i ciechi afflitti per la loro cecità in una notte perpetua, alzo le mie grida di lamento. Io non ti chiamo « figlio di Davide », ma ti proclamo « figlio di Dio » che è l’essere supremo. Non solo ti chiamo Maestro…, ma credo che tu sei il Signore del cielo e della terra. Non solo ho fede nel tocco della tua mano, o Dio misericordioso e vicino, ma credo nella potenza della tua parola per guarirmi, anche se tu fossi lontano, molto lontano… Tu lo vuoi perché sei compassionevole e lo puoi perché sei creatore: di’ soltanto una parola e io sarò guarito!…
Concedimi… il condono dei miei grandi debiti, o Dio di bontà e Signore della beatitudine: più è grande la tua liberalità, più sei glorificato; più è magnanima la tua munificenza, più sei amato; più fai misericordia, più gloria ottieni… Usa altrettanta misericordia con me che sono debitore di debiti incalcolabili, affinché, proclamando con riconoscenza i tuoi benefici, il mio amore si esprima con non minore intensità! In tutto sia gloria a te.
S. Gregorio di Narek, Le livre de prières p 121‑3

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da “Intimità divina”
Roma 1992

 La lebbra è simile al peccato: come la lebbra è un male che si attacca, così i mali costumi dei malvagi infettano gli altri che li accompagnano. Per cui quei lebbrosi che vogliono guarirsi, non si guariranno mai se non si separano dai mali compagni: per viver bene bisogna fuggire i mali compagni. (S. Alfonso).
La lebbra è simile al peccato: come la lebbra è un male che si attacca, così i mali costumi dei malvagi infettano gli altri che li accompagnano. Per cui quei lebbrosi che vogliono guarirsi, non si guariranno mai se non si separano dai mali compagni: per viver bene bisogna fuggire i mali compagni. (S. Alfonso).