27ª settim. TO. – Martedì – Beati gli affamati
Signore, i giusti loderanno il tuo nome e avranno sede presso di te (Sl 140, 14).
• Fa’, o Signore, che desideri la giustizia con la stessa brama con cui si desidera il cibo e la bevanda quando si è tormentati dallo stimolo della fame e della sete, perché allora sarò saziato.
Di che sarò saziato se non di giustizia? Sarò saziato in questa vita, perché il giusto si farà più giusto e il santo più santo…
Ma la sazietà perfetta l’avrò nel cielo, dove la giustizia eterna ci sarà data con la pienezza del tuo amore. « Sarò satollo… quando si presenterà alla mia vista la tua gloria ».
[Ma in questa vita] avrò sempre sete perché non cesserò di desiderarti, o mio Bene supremo, e vorrò possederti sempre più… Avrò sempre sete, ma sempre mi disseterò perché avrò in me la fonte zampillante per la vita eterna… Sarò sempre assetato di giustizia, ma tenendo le labbra sempre attaccate alla fonte che avrò in me stesso, la sete non mi sarà penosa né mai mi accascerà… La fonte è superiore alla mia sete, la sua ricchezza più grande del mio bisogno.
J. B. Bossuet, Meditazioni sul Vangelo 1, 5, v 1, p 24‑5
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• Tardi ti ho amato, Bellezza così antica e così nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco tu eri dentro di me ed io fuori. Lì ti cercavo. Deforme mi gettavo su queste cose belle che tu hai creato. Tu eri con me, ed io non ero con te.
Mi trattenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non .esistessero in te. Mi hai chiamato e il tuo grido ha sfondato la mia sordità. Hai balenato e il tuo splendore ha dissipato la mia cecità. Hai sparso la tua fragranza, ed io l’ho respirata ed ora anelo a te. Ti ho gustato, ed ora ho fgme e sete di te. Mi hai toccato, e ardo dal desiderio della tua pace.
S. Agostino, Confessioni X, 27, 38
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da “Intimità divina”
Roma 1992