Pregare sempre 278

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26ª settim. Tempo Ord. – Sabato – Beati gli afflitti
Se soffriamo con te, o Cristo, vivremo con te e con te regneremo (2 Tm 2, 11-12).

• Mio Dio, eccomi davanti a te, povero, piccolo, spoglio di tutto. Io non sono nulla, non ho nulla, non posso nulla… Tu sei il mio tutto, tu sei la mia ricchezza.
Mio Dio, ti ringrazio di aver voluto che io non fossi nulla davanti a te… Ti ringrazio delle delusioni, delle ingiustizie, delle umiliazioni. Riconosco che ne avevo bisogno.
O mio Dio, sii benedetto quando mi provi. Annientami sempre più. Che io sia nell’edificio non come la pietra lavorata e levigata dalla mano dell’artista, ma come il granello di sabbia oscuro, sottratto alla polvere della strada.
Mio Dio, ti ringrazio di avermi lasciato intravedere la dolcezza delle tue consolazioni. Ti ringrazio di avermene privato. Non rimpiango nulla se non di non averti amato abbastanza. Non desidero nulla se non che la tua volontà sia fatta. O Gesù, la tua mano è dolce, perfino nel culmine della prova. Che io sia crocifisso, ma crocifisso per te.
Général De Sonis, Vie (par A. Bessières) p 248

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• Tu, o Signore, mi hai consolato nella tristezza. Nessuno infatti cerca la consolazione se non è nella miseria… Questa, purtroppo, è la‑regione degli scandali, delle tentazioni, di tutti i mali; ma se, qui gemiamo, meriteremo di godere lassù; se qui soffriamo, meriteremo di essere consolati lassù…
Questa è la regione dei morti. Scompare la regione dei morti, viene la regione dei viventi. Nella regione dei morti c’è la fatica, il dolore, la paura, la sofferenza, la tentazione, il gemito, il sospiro. Qui ci sono i felici all’apparenza e gli infelici nella realtà, perché falsa è quaggiù la felicità mentre vera è la miseria.
Ma riconoscendo di essere ora nella vera miseria, sarò poi nella vera felicità. E appunto perché ora sono misero, ascolto te, o Signore, che dici: « Beati coloro che piangono! » .
Sì, veramente beati quelli che piangono! Niente è tanto affine alla miseria come il pianto; nulla è tanto lontano e contrario alla miseria quanto la beatitudine; eppure tu parli di piangenti e li chiami beati…
Ma perché sono beati? Per ciò che sperano. Perché invece piangono? Per ciò che sono attualmente. Fa’, o Signore, che io pianga in questa vita mortale, nelle tribolazioni della vita presente, nel mio esilio; ma, poiché riconosco di essere in tali miserie e ne gemo, fa’ che io sia beato.
(S. Agostino, In Ps 85, 24).

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da “Intimità divina”
Roma 1992

Se stiamo afflitti, invochiamo Gesù, ed egli ci consolerà. Se siam tentati, invochiamo Gesù, ed egli ci darà forza di resistere a tutti i nostri nemici. Se stiamo aridi e freddi nell’amor divino, invochiamo Gesù, ed egli c’infiammerà (S.Alfonso).