26ª settim. TO. – Lunedì – Spirito di adozione
Spirito Santo, attesta al mio spirito che sono figlio di Dio (Rm 8, 16).
• O Amore infinito, che procedi dal Padre e dal Figlio, donami lo spirito di adozione, insegnami ad agire sempre come vero figlio di Dio. Dimora in me, fa’ che io dimori in te, per amare come ami tu. Sono niente senza di te…; non valgo niente, ma tienimi unito a te, riempimi del tuo amore, affinché io resti unito per mezzo tuo al Padre e al Figlio…
Concedimi di essere prontamente mobile sotto il tuo tocco divino; fa’ che mi lasci guidare da te, perché tu possa far schiudere pienamente in me questa grazia divina dell’adozione soprannaturale che il Padre ha voluto per me e che il Figlio mi ha meritato.
Che gioia profonda e che libertà interiore assapora l’anima che si dà così alla tua azione! Tu, o divino Spirito, le fai conseguire frutti di santità accetti a Dio;… col tuo tocco infinitamente delicato compi in lei l’opera di Gesù, o piuttosto formi in lei Gesù…, affinché per opera tua riproduca in sé, per la gloria del Padre, le linee di questa filiazione divina che abbiamo in Cristo Gesù.
(C. Marmion, Cristo vita dell’anima I, 6, p 185.188)
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O Spirito Santo, vieni in me e degnati di diventare il mio Maestro interiore… Suggeriscimi tutto, ricordami tutto quello che ha detto Gesù, guidami, prendi la direzione di tutto il mio essere, aiuta la mia debolezza, supplisci alla mia deficienza…
Insegnami ad apprezzare ogni tua minima ispirazione! Essa è più preziosa di tutto il mondo ‑ fosse pure la minima ispirazione di trattenere una parola o uno sguardo… ‑ perché è una piccola « vocazione », un invito ad entrare più addentro nell’intimità divina se, corrispondendovi con fedeltà, cresco nella grazia e nell’amore…
Aiutami tu a evitare ogni piccola infedeltà, ogni piccola esitazione, a non rifiutarti nulla… e allora la luce andrà sempre crescendo e l’amore diventerà un abisso che non si può scandagliare. Ma so che praticamente spesso cadrò, mancherò ‑ Dio mio! purché non sia volontariamente! ‑però tu m’insegni che anche in questo caso devo riprendermi subito, rimettermi subito sotto il tuo influsso, con un atto d’amore, senza lasciarmi turbare, né scoraggiare; poiché il tuo Spirito è soave: « O quanto è soave il tuo Spirito, Signore! » (Sp 12, 1).
(SR. Carmela dello Spirito Santo,’ p 199. 196‑7)
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da “Intimità divina”
Roma 1992