Tempo Ordinario 3a settimana – lunedì – Io sono la via
O Gesù, che ci hai lasciato l’ esempio, fa’ che io segua le tue orme (1 Pt 2, 21).
• O Cristo, verità eterna, quale è la dottrina tua? E quale è la via per la quale tu vuoi condurci e ci conviene andare al Padre? Non so vedere altra strada se non quella che tu hai lastricata con le vere e reali virtù del fuoco della carità tua.
Tu, Verbo eterno, l’hai battuta col sangue tuo: questa è la via.
Dunque in nessun’altra cosa sta la colpa nostra se non nell’amare quello che tu odiasti, e nell’avere in odio quello che tu amasti.
Confesso Dio eterno, che io sempre ho amato quello che tu odii, ed odiato quello che tu ami. Ma oggi grido dinanzi alla misericordia tua, che tu mi dia di seguire la verità tua con cuore schietto (Preghiere ed Elevazioni p 71‑2).
Quelli che seguitano questa via sono figlioli della verità perché seguitano la verità e passano per la porta della verità, e si trovano uniti a te, Padre eterno, per mezzo della porta e via del tuo Figliolo, Verità eterna, mare pacifico (Dialogo 27, p 61 ).
(S. Caterina da Siena).
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• Tu e solo tu, Signore, sei « via, verità e vita » (Gv 14, 6 ). La terra non potrà mai condurmi al cielo, perché l’unica via per giungervi sei tu.
Mio Dio, dubiterò anche per un istante sul cammino che devo scegliere? Non sarò capace di optare immediatamente per te? A chi andrò, Signore? « Tu solo hai parole di vita eterna » (Gv 6, 69).
Tu sei venuto quaggiù all’unico scopo di fare per me ciò che nessun altro avrebbe potuto fare. Solo colui che è in cielo, può condurmi in cielo.
Dove troverei altrimenti le forze per ascendere la montagna?… Anche se io avessi compiuto bene la mia missione, anche se avessi beneficato gli altri, anche se mi fossi fatto un buon nome e una larga fama, se i miei gesti fossero stati lodati e io avessi meritato l’elogio della storia, come tutto ciò potrebbe condurmi al cielo?
Scelgo dunque te come mia eredità perché tu vivi e non conosci la morte. Mi dono a te, gettando lontano le false divinità.
Ti prego di istruirmi, Signore, di guidarmi, di darmi coraggio e di ricevermi presso di te.
(J. H. Newman, Maturità cristiana p 310‑1).
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da “Intimità divina”
Roma 1992