24ª settim. TO. – Venerdì – Virtù e doni
Vieni, Spirito Santo, dona virtù e premio (MR. Sequenza).
• O Gesù, manda… il tuo Spirito e fa’ che penetri, accenda, santifichi la mia anima: anzi fa’ che l’assorba in modo tale che non abbia più vita se non nello Spirito Santo…
Infondimi il tuo Spirito che con i suoi celesti ardori faccia maturare nel mio cuore frutti di opere sante.
Dammelo come luce che rischiara, come Maestro che istruisce, come guida che dirige, come fonte che purifica, feconda e disseta, come largitore di doni, come sostegno, come consolatore e come legame che mi unisca a te indissolubilmente e per sempre.
Dammelo infine come dolce ospite dell’anima affinché resti sempre con me…
“ Emitte Spiritum tuum et creabuntur ». Ma quali cose saranno create dallo Spirito Santo? Tutto ciò che è buono, tutto ciò che è santo, essendo egli il principio della vita soprannaturale, perciò crea in noi un cuore puro e uno spirito retto… Questo appunto mi è necessario, o mio Dio…
E tu, o Divino Spirito, legami più fortemente a Gesù, rinnova l’arida terra del mio cuore, affinché divenga feconda di frutti di paradiso, e rimani sempre in me per lavorare al mio perfezionamento.
(B. Elena Guerra, Il fuoco che Gesù portò sulla terra p 48‑50 . 53)
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• O Spirito Santo, Dio amore, nodo e vincolo della santa Trinità, tu discendi per riposarti e prendere le tue delizie in mezzo ai figli degli uomini, nella santa castità, la quale solo per la tua potenza piena d’amore fiorisce, per le tue sante delizie, come rosa in mezzo alle spine.
O Amore, Amore, indicami la via per giungere a questo delizioso giardino, a queste ricchezze dello spirito; la via della vita che conduce ai prati irrorati dalla rugiada divina, dove i cuori sitibondi possono saziare la loro sete.
O Amore, tu solo conosci queste vie di verità e di vita. In te si compie la preziosa unione con la santa Trinità; per te si effondono i migliori doni spirituali; da te provengono in abbondanza le sementi più feconde che danno frutti di vita.
(S. Geltrude, Esercizi 3, p 120‑2)
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da “Intimità divina”
Roma 1992
