23ª settim. Tempo Ord. – Martedì – La giustizia evangelica
Rivestimi Signore, dell’uomo nuovo da te creato nella giustizia e nella santità (Éf 4, 24).
• Concedimi, Signore, di adempiere ogni giustizia; questa appunto è la via che conduce al gaudio. Infatti il gaudio il premio, la giustizia è il merito e la causa. Quando tu, o Cristo vita nostra, apparirai e noi pure appariremo con te nella gloria, proprio dalla giustizia deriverà il nostro gaudio, poiché tu stesso sei stato costituito da Dio Padre giustizia per noi.
Beati veramente coloro che fin d’ora godono il frutto della giustizia nella loro coscienza. Ora infatti l’esercizio di questa virtù è faticoso, ma verrà il giorno in cui si desidererà e si possederà nella soavità e nella gioia senza fatica alcuna, si amerà e si intenderà, si godrà della giustizia stessa.
Non permettere, Signore che, abbandonata la giustizia, mi appaghi di una gioia vana e transitoria. Infatti se l’attenderò dalle cose transitorie non potrà non passare, passando le cose stesse da cui deriva.
(S. Bernardo, In octava Epiphaniae 5).
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• Oltrepassando le norme della legge… tu, o Signore, hai esteso il dovere della bontà anche a coloro che avessero recato offesa… Questo tu lo hai detto e fatto, tu che, oltraggiato, non hai restituito l’oltraggio; schiaffeggiato non hai restituito gli schiaffi; spogliato non hai opposto resistenza; crocifisso hai chiesto perdono per gli stessi tuoi persecutori dicendo: « Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno “ .
Scusavi del loro crimine i tuoi accusatori: essi preparavano la croce, e tu diffondevi grazia e salvezza… Tu ci hai dato l’esempio e ci hai garantito un premio celeste, promettendo che sarebbero divenuti figli di Dio coloro che fossero stati tuoi imitatori… Quanto è grande il beneficio della misericordia che ammette ai diritti dell’adozione divina! Concedimi, dunque, Signore, di imitare la misericordia per meritare la grazia.
(S. Ambrogio, Commento Vang. S. Luca V, 76‑8)
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da “Intimità divina”
Roma 1992