Pregare sempre 251

23ª settim. Tempo Ord. – Domenica – Seguirti con la croce
Colui che non porta la propria croce… non può essere mio discepolo (Lc 14,27)

• Insegnaci, Signore, a contare i nostri giorni, così accoglieremo in cuore la sapienza. Volgiti a noi, Signore, che attendi? Muoviti a compassione dei tuoi servi. Saziaci al mattino con la tua grazia; esulteremo e gioiremo tutti i nostri giorni…
La grazia del Signore, nostro Dio, sia su di noi; benedici, Signore, l’opera delle nostre mani.
(Salmo 90,12‑14.17).

 ________________

• Fammi comprendere, o Cristo Gesù, che per l’uomo tutto si riduce a seguire te. La virtù, la santità sono compendiate in quella parola così semplice che tu rivolgi ad ogni creatura: «Seguimi ». Ma non la dici mai a nessuno, senza prima farla precedere da quelle altre parole nelle quali poni le condizioni indispensabili per poter rispondere al tuo dolce invito: « Se qualcuno vuol seguirmi, deve rinunciare a se stesso e portare ogni giorno la propria croce ».
Veramente, o Signore, tu procedi dinanzi a noi con passo troppo rapido; tu che sei sapienza insieme e bontà ci devi comprendere: non cammini soltanto, ma corri velocemente esultando con passi da gigante sulla terra.
Come mai potremo seguirti noi, povera gente gravata di pesanti fardelli? ‑ Eppure lo dovete, tu ci rispondi, e lo potete, perché « il mio regno è dentro di voi » ed interiore è la via che ad esso conduce; lo potete, perché soffrire val più che operare; perché il vostro vero progresso consiste nel mio progresso in voi; e perché la croce, rovesciando ogni ostacolo,… mi apre un cammino facile e largo attraverso il quale io posso raggiungere il mio fine insieme a voi ‑.
(C. Gay, Vita e virtù cristiane 13, 59, v 3, p 118‑9).

_______________
da “Intimità divina”
Roma 1992

Signore, tu tra tante creature possibili hai eletto me per amarti, io eleggo te,sommo bene, per amarti sopra ogni altro bene. Tu mi vai avanti colla tua croce, io non voglio lasciare di seguirti con quella croce che mi darai a portare. Abbraccio quanto da te mi verrà di mortificazioni e di pene. Basta che non mi privi della tua grazia, e son contento. (S. Alfonso).