20ª settim. Tempo Ord. – Venerdì – Siano una cosa sola
Signore, aiutami a darmi « alle opere della pace e dell’edificazione vicendevole» (Rm 14,19).
• Ci gettiamo ai tuoi piedi, Signore, ti supplichiamo… di esserci propizio, di perdonarci e di far fiorire fra di noi la pratica sacra e veneranda della carità fraterna. Solo questa è la porta santa aperta alla vita… Molte sono le porte aperte, ma solo questa santa porta è la tua, o Cristo. Beati coloro che vi entrano e dirigono il loro cammino nella santità, nella giustizia…
Chi potrà mai spiegare il vincolo del tuo amore, o mio Dio? Chi potrà dire la sua grandezza e la sua bellezza? L’altezza a cui ci innalza è ineffabile; l’amore ci unisce a te, l’amore copre la moltitudine dei peccati, l’amore tutto soffre, tutto sopporta: non vi è nulla di vile o di altezzoso nell’amore. L’amore non fomenta scismi, l’amore non si ribella, l’amore agisce sempre in tutta concordia; dall’amore furono condotti alla perfezione tutti i tuoi eletti e senza l’amore nulla a te piace.
(S. Clemente Romano, 1 Corinzi 48‑49)
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• O Dio, Padre, Figliolo e Spirito Santo! io mi riconosco in tutto e per tutto fatto a tua immagine… poiché anche l’unione che vuoi stabilire fra noi uomini è l’immagine imperfetta della tua perfetta unità. O carità! cresci e moltiplicati all’infinito in noi giacché il modello d’unione e di comunione che ti viene proposto è un modello del quale mai potrai raggiungere la perfezione.
O Gesù, poiché tu c’inculchi senza posa questa unità, concedici di volgere tutti i nostri pensieri, tutti i nostri desideri, tutti i nostri sforzi a stabilirla nel nostro cuore… Fa’ che da parte nostra cerchiamo di essere una cosa sola anche con quelli che non vogliono essere una cosa sola con noi…; sia per noi una pena il non poter comunicare abbastanza agli altri quanto abbiamo e quanto siamo…
O carità! amore, compassione, condiscendenza, pazienza! Liberalità, elemosina, consolazione, viscere di misericordia, pace fraterna in Dio Padre nostro e in Gesù Cristo, vi desidero con tutto il cuore e non vo li desiderare altro. Amen.
(Bossuet, Meditazioni sul Vangelo 11, 26, v 2, p 280; 61, p 352‑3).
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da “Intimità divina”
Roma 1992