20ª settim. TO. – Mercoledì – La carità tutto scusa
Signore, che io non mi stanchi di operare il bene verso tutti (Gal 6, 9.10).
• « Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate l’un 1’altro »… Questo tuo comandamento, o Cristo, si chiama amore e in virtù di questo amore vengono eliminati i peccati…
O Signore, riempimi di carità in tale pienezza che sia pronto non solo a non odiare il fratello ma a morire per lui… Tu hai dato l’esempio di questa carità, morendo per tutti e pregando per quelli che ti crocifiggevano col dire:
« Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno »… Questa è la carità perfetta… Questa carità è forse già perfetta al momento in cui nasce? Essa incomincia ad esistere ma le occorre un perfezionamento; perciò, o Signore, nutrila in me; irrobustiscila finché raggiunga la perfezione.
O Signore, fa’ che io ami, allora non potrò che fare del bene. Dovrò forse riprendere qualcuno? Sarà l’amore a operare in me, non il risentimento. Dovrò dargli una punizione corporale? Sarà per educarlo. L’amore della carità non mi consentirà di trascurare chi è indisciplinato…
Insegnami, Signore, a non badare alle parole di chi blandisce e all’apparente severità di chi rimprovera; fa’ che sappia guardare alla sorgente, che sappia cercare la radice da cui proviene quell’atteggiamento. Quello blandisce per ingannare, questo rimprovera per correggere…
O carità, la tua regola, la tua forza, i tuoi fiori, i tuoi frutti, la tua bellezza, la tua attrattiva, il tuo alimento, la tua bevanda, il tuo cibo, il tuo abbraccio, non conoscono sazietà. Se ci riempi di diletto mentre ancora siamo pellegrini, quale sarà la nostra gioia in patria?
(S. Agostino, In I Io 5, 2 . 4; 10, 7)
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da “Intimità divina”
Roma 1992