18ª settim. Tempo Ord. – Sabato – Ancora il prossimo
Insegnami, o Signore, a progredire ancora nella carità (1 Ts 9, 10).
• Come tu, o Dio, hai creato l’uomo a tua immagine e somiglianza, così ci hai ordinato un amore per l’uomo a immagine e somiglianza dell’amore dovuto alla tua divinità…
Amiamo te, o Signore, perché sei la bontà sovranamente somma e infinita. Amiamo noi stessi con amore di carità perché siamo immagine e somiglianza tua; e poiché tutti gli uomini hanno questa stessa dignità, per questo li amiamo come noi stessi, ossia quali santissime e vive immagini della tua divinità.
Ecco dunque che la medesima carità che produce gli atti di amore verso di te, o Dio, produce ugualmente quelli dell’amore del prossimo…; una medesima dilezione si estende ad amare te e il prossimo, ci solleva all’unione del nostro spirito con te e ci riconduce all’amorosa società col prossimo, in maniera però che amiamo il prossimo in quanto è creato a immagine e somiglianza tua, creato per comunicare con la tua divina bontà, per partecipare della tua grazia e per godere della tua gloria.
(S. Francesco di Sales, Il Teotimo X,10, v 2, p 337‑9).
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• Tu mi fai capire, o Gesù, che la carità non deve restare affatto chiusa nel fondo del cuore: « Nessuno ‑ tu hai detto ‑ accende una fiaccola per metterla sotto il moggio, ma la mette sul candeliere affinché rischiari tutti coloro che sono in casa “ . Mi pare che questa fiaccola rappresenti la carità, la quale deve illuminare, rallegrare, non soltanto coloro che mi sono più cari, ma tutti coloro che sono nella casa senza eccettuare nessuno.
La carità sembra, ma non è difficile perché il tuo giogo o Signore, è soave e leggero; quando lo si accetta, sentiamo subito la sua dolcezza ed esclamiamo col salmista:
« Ho corso nella via dei tuoi comandamenti, dopo che tu hai dilatato il mio cuore ». Soltanto la carità può dilatare il mio cuore. O Gesù, da quando questa fiamma dolce mi consuma, corro con gioia sulla via del tuo comandamento nuovo. Voglio correre in essa fino al giorno felice in cui, unendomi al corteo verginale, potrò seguirti negli spazi infiniti, cantando il tuo cantico nuovo, quello dell’amore.
(S. Teresa di Gesù B., Scritto Autobiografico, C 289.296).
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da “Intimità divina”
Roma 1992