18ª settim. TO – Lunedì – Sentì compassione per loro.
Signore, gli occhi di tutti ti guardano con speranza tu dai loro il nutrimento a suo tempo » (Sl 145, 15).
• O Gesù, fa’ che anche noi impariamo a tenerci uniti a te, ma non per i favori sensibili che tu ci doni… Fa’ che cerchiamo il pane celeste e quando lo avremo ottenuto, bandiamo dal nostro cuore ogni preoccupazione della vita mondana. Se quella folla ha abbandonato le case, le città, i parenti e ogni altra cosa per andarsene in un luogo deserto e non si è ritirata neppure quando la fame la tormentava, tanto più noi che ci accostiamo alla tua mensa divina, dobbiamo… amare le realtà spirituali e solo dopo di esse occuparci delle cose sensibili…
Dacci di amare, o Signore, i grandi beni dello spirito, tu allora ci darai anche gli altri in sovrappiù… Fa’ che non mettiamo le nostre aspirazioni nei beni temporali, ma consideriamo del tutto indifferente sia il possederli che il perderli…; che impariamo a usare le ricchezze utilmente e a soccorrere chi è nel bisogno… Il maestro che ci insegna quest’arte sei tu stesso, Cristo, e il Padre tuo: « Siate misericordiosi ‑ tu dici ‑ come il Padre vostro che sta nei cieli»…
Qual è il fine di quest’arte? Il cielo e i beni celesti, ossia una gloria ineffabile, i talami spirituali, le lampade splendenti, la vita eterna insieme con te, o Sposo divino, e tutti gli altri beni che nessuna mente è in grado di concepire e nessuna parola può descrivere.
(S. Giovanni Crisostomo, Commento Vang. S. Matteo 49, 3‑4).
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da “Intimità divina”
Roma 1992