17ª settim. Tempo Ord. – Mercoledì – L’amico degli uomini
Sia lode a te, Dio di misericordia, per la grande carità con la quale ci hai amati (Ef 2, 4).
• O fuoco dolcissimo di amore, che empi l’anima di ogni dolcezza e soavità! poiché nessuna pena né amaritudine può cadere in quella mente che arde di così dolce e glorioso fuoco…
O dolcezza d’amore, come può essere che il cuore della sposa tua non t’ami, considerando che tu sei sposa di vita?
Tu, Dio eterno, ci hai creati alla immagine e similitudine tua solo per amore, e avendo perduta la grazia per il miserabile peccato, tu ci donasti il Verbo dell’unigenito tuo Figliolo; ci ha data la vita e ha punito le nostre iniquità sopra il corpo suo, pagando quel debito ch’egli non contrasse mai.
Oimé, oimé, miserabili noi! noi siamo i ladri, ed esso è impiccato [crocifisso] per noi. Si vergogni la ignorante e indurita e accecata sposa di non amare, poiché tanto si vede amare da te, o Dio, ed è di tanto diletto questo dolce e soave legame.
(S. Caterina da Siena, Epistolario 217, v3, p 308‑9)
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• O Signore, grande cosa è l’amore purché risalga a te, suo principio e, ritornato alla sua origine, riversatosi nella sua fonte, attinga sempre da essa per poter fluire perennemente. Di tutti i moti dell’anima, dei sentimenti e degli affetti, l’amore è il solo col quale la creatura può rispondere a te suo Creatore, se non da pari a pari, almeno da simile a simile…
Tu che sei amore chiedi solo reciprocità d’amore e fedeltà. La creatura dunque deve amarti a sua volta…
Come potrebbe l’amore non essere amato?
È giusto allora che, rinunziando a tutti gli altri affetti, si dia interamente ad un unico amore, lei a cui tocca rispondere all’Amore stesso ricambiando amore. Infatti anche se si effonde tutta in amore, che proporzione ci sarà tra questo suo amore e lo scorrere perenne di quella che è la fonte?
Certamente il flusso dell’amore non sgorga con la stessa ricchezza da chi ama e da te, Signore, che sei l’Amore…, da te Creatore e dalla creatura: l’abbondanza della fonte non è certo quella dell’assetato.
E allora?… L’aspirazione di chi attende, l’ardore dell’amante, la fiducia di chi spera saranno delusi?… No. Infatti, anche se la creatura ama di meno perché è più piccola, tuttavia può amare con tutta se stessa e dove c’è il tutto nulla manca.
(S. Bernardo, In Cantica Cant. 83, 4‑6)
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da “Intimità divina”
Roma 1992