17ª settim. Tempo Ord. – Martedì – L’amore del Padre
Sii benedetto, o Dio, che nel tuo amore ci hai predestinati ad essere tuoi figli (Ef 1, 3.5)
• O carità, tu hai potuto fare di un Dio un uomo. Tu hai allontanato ‑ per un poco ‑ dalla sua immensa maestà, questo Dio fatto piccolo…
Tu hai preparato la santa croce per la salvezza del mondo ormai perduto. Tu hai reso vana la morte, insegnando a Dio il morire.
Quando Dio, il Figlio di Dio onnipotente, è ucciso dagli uomini, è per te, o carità, che nessuno dei due, né il Padre né il Figlio, si muove ad ira.
Tu mantieni la vita del popolo celeste, quando assicuri la pace, custodisci la fede, proteggi l’innocenza, onori la verità, ami la pazienza e ridoni la speranza. Tu fai di uomini diversi per costume, età e potere, dotati della stessa natura, un solo corpo e un solo spirito. Tu non permetti che i gloriosi martiri siano distolti dal confessare il loro nome di cristiani da nessun tormento, o nuovo genere di morte, o premio, o amicizia, o sentimento di tenerezza, che strazia più crudelmente di qualsiasi carnefice…
Tu unisci i misteri celesti agli umani e gli umani ai celesti. Tu custodisci i divini segreti. Tu nel Padre governi e comandi. Tu nel Figlio obbedisci a te stessa. Tu esulti nello Spirito Santo. Tu, poiché sei una nelle tre Persone, non puoi in nessun modo essere frazionata; nessun raggiro di umana curiosità ti può turbare. Sgorghi dalla sorgente che è il Padre e ti riversi tutta nel Figlio: ma, pur riversandoti tutta nel Figlio, non ti allontani dal Padre. Giustamente sei chiamata Dio, perché tu sola guidi la potenza della Trinità.
(S. Zenone da Verona, De spe fide et caritate 9)
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• Grazia, grazia sia a te, Padre eterno, ché tu non hai spregiata me, fattura tua, né voltata la faccia tua da me, né spregiati i miei desideri… Per tutti quanti… gli infiniti mali e difetti che sono in me, la tua sapienza, la tua bontà, la tua clemenza e il tuo infinito bene non m’ha spregiata, ma nel tuo lume m’hai dato lume.
Nella tua sapienza ho conosciuta la verità, nella tua clemenza ho trovata la carità tua e dilezione del prossimo. Chi t’ha costretto? Non le mie virtù, ma solo la carità tua… Dammi che la memoria sia capace di ritenere i benefici tuoi, e la volontà arda nel fuoco della tua carità…
Io confesso, e non lo nego, che tu mi amasti prima che io fossi e che tu mi ami ineffabilmente, come pazzo della tua creatura.
S. Caterina Da Siena, Dialogo 167, p 498‑9 – In Ps 26,1, 7‑8
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• O Signore dammi la passione di ascoltarti! E’ così forte talvolta il bisogno di tacere! Vorrei non saper far altro che rimanere, come la Maddalena, ai tuoi piedi, o Maestro adorato, avida di comprendere fino in fondo, di penetrare sempre più intimamente il mistero di carità che sei venuto a rivelarci.
Fa’ che anche durante l’attività, quando svolgo la parte di Marta, la mia anima resti sempre tutta adorante, sepolta come la Maddalena nella contemplazione, attaccata a questa sorgente come un’assetata.
In questo modo, Signore, vedo l’apostolato: potrò irradiarti, donarti alle anime solo se resterò a contatto con le tue sorgenti divine. Fa’ che mi avvicini tanto a te, Maestro amato, che abbia tanta comunione con la tua anima, che mi accordi in tutto ai tuoi movimenti, per poi andare come te a compiere la volontà del Padre.
(cf Elisabetta della Trinità, Lettere 133).
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da “Intimità divina”
Roma 1992