8 sett. Tempo Ord. – Giovedì – Salirò all’altare di Dio.
La tua parola, o Signore, è lucerna per il mio cammino, luce per la mia vita (Salmo 119, 105).
• O divino Spirito, spoglia la mia anima da ogni affetto terreno, mondala da ogni macchia e accendila di santo fervore onde sia degna di prender parte all’adorabile Sacrificio che si prepara sull’altare. E per ottenere questa grazia ripeto col devotissimo re Davide: Crea in me, o Dio, un cuore mondo; infondi nel mio intimo uno spirito nuovo. Non togliere da me il tuo santo Spirito.
O Signore, effondi in me lo Spirito Santo perché mi metta in disposizioni così sante che io meriti di essere perfettamente unita all’adorabile Vittima che discende dal cielo…
In questo Sacrificio eucaristico tu, o Gesù, ti immoli come nostro Capo e immoli i fedeli come tue membra; io mi abbandono pienamente nelle tue mani per avere la bella sorte di essere con te una medesima vittima… Ma è necessario che in me si effonda il, tuo Spirito in modo che il sacrificio di me stessa che intendo offrirti, torni accetto all’eterno Padre.
(B. Elena Guerra, Il fuoco che Gesù portò sulla terra p 29‑30.33.35‑(•).
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• O Gesù, fa’ che il tuo Sacrificio, il santo Sacrificio dell’altare, sia fonte e modello del mio, perché anche la mia vita deve essere un santo sacrificio. Che sia sacrificio è certo, perché la vita è tutta intrecciata di mortificazione, di distacchi, di sofferenza…
Ma perché il mio sacrificio sia « santo » come il tuo sul Calvario e nella Messa, occorre che sia vivificato, offerto, consumato nell’amore. Gesù, concedimi un grande amore che dia valore al mio sacrificio, che lo renda fecondo per la gloria del Padre, per il trionfo della Chiesa, per il bene delle anime.
O Gesù, o divino Sacerdote, che cosa ti offrirò come materia di sacrificio, come vittima di amore? Ti offrirò il mio cuore, la mia volontà, il mio stesso amore perché sia tutto trasformato nel tuo. Infatti, proprio di questa perfetta docilità, uniformità, abbandono, tu mi dai esempio nel tuo santo Sacrificio. Ecco, dunque, l’offerta che faccio io pure: offerta generale, totale ad ogni disposizione della divina Provvidenza, ad ogni volere divino.
(Sr. Carmela dello Spirito Santo p 245‑6 . 248).
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da “Intimità divina”
Roma 1992